“Felice? Molto. Moltissimo. Per me è la realizzazione di un sogno”. Amin Younes non sta nella pelle e, ai microfoni di Tuttomercatoweb ha parlato, nella nottata di ieri, del suo imminente trasferimento al Napoli. Nella mattinata di oggi visite mediche e firma dei contratti in FilmAuro, prima di correre alla volta di CastelVolturno dove si metterà a disposizione dello staff tecnico dei partenopei e conoscere i nuovi compagni di squadra. Ad accoglierlo a braccia aperte, oltre a Maurizio Sarri, anche Arkadiusz Milik, ex compagno di squadra del tedesco all'Ajax.
Si parte proprio dai lancieri, club che ha permesso a Younes di esplodere e lanciarsi: “E' casa mia. I tifosi dell’Ajax sono e resteranno sempre nel mio cuore, perché mi hanno sempre stimato e trattato con grande affetto”. Adesso è tempo però di cambiare pagina e guardare al futuro: “La trattativa? Abbiamo vissuto momenti molto intensi. L’Ajax non pensava di privarsi di me già a gennaio, i rumors legati al mio possibile trasferimento in altri club mi hanno fatto piacere ma fin dal primo momento ho sempre pensato al Napoli. È il club ideale per le mie caratteristiche e per le mie ambizioni”.
Già, ambizioni. Quelle dello Scudetto per la squadra di Sarri, quelle di continuare a crescere per Amin Younes sotto il profilo di uomo e calciatore: “Cosa mi aspetto? Da Napoli mi aspetto quello che tutto il Mondo conosce e apprezza di questa meravigliosa città, della sua gente e nel mio caso specifico della sua tifoseria: cordialità, passione e folklore. Io sono di origini libanesi e queste caratteristiche credo sia comuni alla mia cultura”. E sulla lotta alla Serie A: "Ho sempre dato il meglio di me ogni qual volta ho fatto parte di una squadra che aveva dei grandi obiettivi... Napoli ne ha molti, ed io non vedo l’ora di aiutare questa città a raggiungerli”.
Inevitabile non parlare anche di Maurizio Sarri e delle sue rotazioni scarne: “Credo che qualsiasi allenatore voglia trovarsi nella “difficoltà” di scegliere perché questo è sinonimo che tutti i suoi giocatori danno il massimo durante la settimana. Io farò semplicemte quello che sempre fatto in qualsiasi club in cui ho militato. Darò il massimo, consapevole che nel mio ruolo anche quando si entra “in corsa” una giocata giusta là davanti può cambiare la partita in un momento”.
Infine, una battuta su Maradona: “Leggenda. Quando abbiamo vinto con la Nazionale la Confederations Cup ha stretto la mano a tutti i giocatori della Nazionale. Quando l’ho raccontato a mio padre mi ha detto “Amin ora puoi anche smettere di giocare a calcio...”.