Al di là della scaramanzia, che all'ombra del Vesuvio non è aspetto da sottovalutare. Il Napoli di Maurizio Sarri torna al lavoro dopo la pausa del giorno di Natale, mettendo nel mirino la trasferta di Crotone, ultima tappa del viaggio del girone d'andata. Un successo per confermare la vetta, per laurearsi Campioni d'Inverno, per la seconda volta in pochi anni: qualche mese fa il titolo, effimero, non portò bene, perché Higuain e compagni vennero travolti nel girone di ritorno dalla Juventus di Massimiliano Allegri. Adesso tuttavia il gruppo sembra essere diverso, sembra aver maturato diversa consapevolezza dei propri mezzi, delle proprie potenzialità, di quelli che potrebbero essere gli obiettivi a cui mirare da qui a fine anno.
I partenopei non si accontentano, dopo un'annata - solare - che li vede davanti a tutti, forti di un record di punti che mai, in dodici mesi, aveva visto i napoletani chiudere davanti a tutti. Un campionato a sé, che consegnerebbe il titolo a Marek Hamsik e ai suoi compagni. Non basta. Serve confermarsi, ancora una volta. Si riparte da Crotone, dalla sfida dell'Ezio Scida contro una squadra, quella pitagorica, che ha bisogno di punti e di entusiasmo, di una sferzata di energia che soltanto mettere uno sgambetto ad una big, alla prima della classe magari, potrebbe dare. Sarri predica calma e concentrazione, non si gode il momento, non ci riesce, proprio perché guarda avanti, ai traguardi ancora da raggiungere.
Sorride tuttavia, soltanto in cuor suo, il tecnico toscano, che guarda alla sua creatura che ha ribaltato con carattere e personalità la Sampdoria nel pomeriggio di sabato scorso al San Paolo. Un'esultanza che dice tanto, quella di Sarri, al termine di una sfida sofferta, temuta, ma condotta comunque in porto. Il vento sembra soffiare nuovamente alle spalle della sua squadra, dopo un breve momento di calo fisiologico, di testa e probabilmente anche di gambe. La testa, quella di Hamsik, è tornata libera dopo i due gol firmati in rapida successione prima a Torino, poi alla Sampdoria: record eguagliato e superato, adesso l'obiettivo è quello più grande. Le gambe, inoltre, sono tornate a macinare chilometri, in maniera molto più efficace di quanto non sia stato fatto nell'ultimo mese: Allan l'emblema di questa crescita, della foga dei partenopei di voler sbranare l'avversario, di ribaltarlo, di portare a casa un altro successo.
Si riparte da loro, a centrocampo, ovviamente, ma più in generale dalla loro voglia, dallo spirito di abnegazione che ha trascinato tutta la squadra al quattordicesimo successo stagionale. La Juve freme alle spalle, il Napoli risponde presente, dovrà farlo anche venerdì sera, allo Scida, per confermarsi in vetta al campionato al giro di boa. Un primato, quello di Capodanno, che quest'anno potrebbe avere un sapore del tutto differente rispetto al passato. Anche per dare un calcio alla scaramanzia.