Massimo risultato, con uno sforzo praticamente minimo. Al Napoli di Maurizio Sarri basta poco per superare la comunque coriacea Udinese di Massimo Oddo ed accedere ai quarti di finale di Coppa Italia. Vincere aiuta a vincere, sempre, motivo per il quale una vittoria, seppur di rilievo minore come quella di ieri sera, vale ugualmente. La truppa sarriana scende in campo imbottita di numerose riserve, la cui presenza all'unisono nel primo tempo condiziona non l'andamento della gara - sempre in controllo - bensì la rapidità d'esecuzione della manovra e l'efficacia della stessa. Impensabile, ovviamente, credere di assistere a menadito allo spartito recitato dai titolarissimi, di tutt'altra pasta per qualità di giocata e velocità di interpretazione.
Ne scaturisce, per questo motivo, un primo tempo sostanzialmente bloccato. Le stesse motivazioni del tecnico toscano inducono Oddo a rintanarsi - con molte riserve - all'interno della propria trequarti, riuscendo di rado ad affacciarsi al di là del guado. I friulani chiudono bene gli spazi, sia al fraseggio di Jorginho e Zielinski che alle incursioni dello stesso polacco, di Giaccherini ed alle scorribande di Ounas. Il tutto diventa presto prevedibile ed anche fumoso, poco efficace, con Scuffet quasi mai impegnato in interventi degni di tal nome. Ciò nonostante il predominio territoriale consente al Napoli di soffrire poco e nulla dalle parti di Sepe, la cui area è protetta a dovere dal duo formato da Maksimovic e Koulibaly.
Il copione del film cambia allo scoccare dell'ora di gioco, quando dopo un quarto d'ora di ripresa sostanzialmente simile per tempi e intensità di manovra, Sarri richiama all'ordine Mertens ed Insigne, i quali danno una sferzata di energia, entusiasmo ed imprevedibilità alla manovra partenopea. Non è un'accusa alle doti di Giaccherini e di Callejon centravanti, semplicemente un dato di fatto nel riconoscere di tutt'altra pasta le doti dei due titolari, i quali fin da subito impensieriscono molto più fattivamente la retroguardia dei friulani. E' sull'asse belga-partenopeo, infatti, che il Napoli sblocca la contesa dieci minuti dopo la loro entrata in campo: Mertens sfrutta al meglio il recupero di Rog - positiva la sua prestazione - lancia Insigne nello spazio, sinistro chirurgico e gara in cassaforte.
L'Udinese non riesce a reagire, lo fa stancamente, senza molte energie mentali e fisiche. Il Napoli regge con facilità, gestisce con serenità il vantaggio e sfiora in un paio di occasioni, con Mertens, il raddoppio. Basta così. Basta il guizzo di Insigne, nella fredda notte del San Paolo che è utile ai partenopei per ritrovarsi anche davanti al pubblico amico, dopo due delusioni consecutive. Miglior modo per prepararsi al finale di annata non poteva esserci, due vittorie che lanciano il Napoli verso le sfide contro Sampdoria e Crotone, dalle quali gli azzurri chiedono sei punti per virare al giro di boa del campionato davanti a tutti.