Guai a parlare di crisi. Parola di José Maria Callejon, esterno del Napoli che, ai microfoni del Corriere dello Sport ha parlato del momento della squadra partenopea. Tutt'altro che positivo, certo, l'andazzo delle ultime gare, tre di fila, che dalla sconfitta contro la Juventus al pareggio contro la Fiorentina - il 2-1 di Rotterdam in mezzo - hanno condizionato il cammino dei napoletani in Champions League e campionato. Nulla tuttavia è perso, con gli azzurri ancora in lotta per lo Scudetto e serissimi candidati al successo finale in Europa League. 

"Crisi? Siete esagerati.  E’ una flessione momentanea e umana, con tante partite in rapidissima successione. Ci può stare che accada e non bisogna farne un dramma. Anzi: bisognerebbe pensare che, nonostante tutto, restiamo un punto dietro l’attuale capolista". Di fondamentale importanza in questa flessione anche le assenze per infortunio: "Ci mancano Ghoulam e Milik, due infortuni che ci hanno tolto tanto. E poi è vero che siamo meno travolgenti in settembre o in ottobre. Ma penso che ciò sia la norma: toccherà anche agli altri".

Momento negativo che si ripercuote anche sul suo stato fisico e, soprattutto, sulle sue prestazioni, ma l'ex Real Madrid non ne fa un dramma, anzi: "Mi manca brillantezza, ma tornerà e farò l'impossibile per esserci in Russia. E ciò significa che darò tutto quello che ho per il Napoli, ma lo farei a prescindere. Gol? Ho smesso da un po’, come mia cattiva abitudine in questo periodo dell’anno. Ma riprendo in fretta". 

Periodo negativo che è iniziato dalla sconfitta interna contro la Juventus, anche se Callejon non crede sia stato il gol di Higuain ad abbattere il morale degli azzurri: "Ci hanno battuto 1-0 senza che lo meritassimo. E' una sconfitta che fa male per come è maturata anche perchè ci ha tolto la possibilità di staccarli, ma non ne abbiamo fatto un dramma". E sull'uscita dalla Champions oltre che sull'approccio all'Europa League: "Io a quelle partite non rinuncerei mai. E come me tutti noi del Napoli. Chi gioca a certi livelli vuole la Champions. Non si fanno distinzioni, nè calcoli con il campionato. Sbaglia chi pensa il contrario. Bisogna accettare, però, il risultato del campo. Gli altri sono stati più bravi. Ora c'è l'Europa League e non l'affronteremo con leggerezza".

Infine, una battuta anche sul sogno Scudetto e, più in generale, all'estate del 2018: "Sogno una bella estate, prima lo scudetto e poi il Mondiale con la Spagna. Per lo scudetto è corsa a cinque, siamo tutte lì in 8 punti. Gli scontri diretti si sono quasi tutti giocati e hanno sottolineato uno straordinario equilibrio".