Retrocesso dalla Champions League, il Napoli è finito automaticamente in Europa League, e non essendo testa di serie al sorteggio di Nyon, vi erano molti rischi che la compagine azzurra potesse pescare un avversario tosto, e rendere i sedicesimi di finale un'autentica battaglia. Poteva senz'altro andare peggio al Napoli (Atletico Madrid, Arsenal su tutte), ma dal bussolotto 'affidato' ai campani è uscito fuori il nome del Lipsia, che tra tutte le possibili avversarie e senza ombra di dubbio quella maggiormente in crescita negli ultimi anni.
A fare le fortune del Lipsia, come ormai è arcinoto, è stata la Red Bull, colosso multinazionale austriaco che ha acquisito nel 2009 il titolo del SSV Markranstad. Dopo aver già fatto spesa all'interno dei confini nazionali con il Salisburgo, ecco che il colosso in questione ha deciso di mettere radici anche nel suolo teutonico, ed in meno di dieci anni il Lipsia è passato dallo stazionare dalla quinta divisione tedesca ai vertici della Bundesliga, con annessa partecipazione alla Uefa Champions League. Da neopromossa ed esordiente l'anno scorso ha sorpreso tutti, riuscendo a chiudere al secondo posto il campionato tedesco dietro all'armata del Bayern Monaco. Oltre ad avere un patrimonio smisurato, la compagine dell'est della Germania investe tantissimo nel suo settore giovanile, oltre a farlo, più in generale e sganciando fior di quattrini, acquistando i migliori giovani che circolano nel territorio tedesco e non solo.
Anche quest'anno la squadra naviga in alto, è al secondo posto, ovvero la prima delle seconde dato che in Germania a dominare è sempre il Bayern. La squadra è guidata da Ralph Hasenhuttl, allenatore capace di imprimere un'impronta di gioco ben definita alla sua creatura. Anche il suo lavoro, ovviamente, va riconosciuto, ma è chiaro che l'attuale rosa, che ha un valore di circa 250 milioni di euro, presenta tanta, tantissima qualità e quindi anche il suo operato è facilitato.
Tra le attuali stelle, va menzionato in primis l'attaccante Timo Werner, il futuro centravanti tiolare della nazionale tedesca. Una macchina da gol, ed è ancora giovanissimo (classe 1995). Ventuno gol lo scorso anno, già dodici adesso. I numeri parlano chiaro, lui sarà il pericolo numero uno per la retroguardia azzurra a febbraio. A centrocampo, da tenere d'occhio il colored Naby Keita, anche lui classe '95, venduto già al Liverpool per la 'modica' cifra di 50 milioni di euro. Un centrocampista capace di abbinare quantità e qualità, e soprattutto giocare con una disinvoltura da trentenne. Ahinoi, ci ritroveremo di fronte Emil Forsberg, il talento più cristallino del panorama calcistico svedese (con lui in campo la Svezia ci ha estromesso dal Mondiale). E' un'ala destra veloce e molto tecnica, dotato anche di un buon tiro, non a caso il suo nome nei tabellini del Lipsia e della Svezia è ricorrente. L'esperienza tra i pali di Gulacsi, la difesa costruita sulla rodata coppia di centrali Orban-Upamecano e l'energia dell'italo-tedesco Demme completano un collettivo che intende stupire in Europa League dopo aver chiuso il gironcino di Champions al terzo posto, dietro al Porto ed al Besiktas.
Questa la formazione tipo dei tedeschi:
Red Bull Lipsia (4-4-2): Gulacsi; Klostermann, Upamecano, Orban, Halstenberg; Kampl, Keita, Demme, Forsberg; Poulsen, Werner. All. Hasenhuttl.