A caccia del primato perduto, seppur per una sola settimana. Il Napoli di Maurizio Sarri prova a voltare le spalle alla prima folata di vento contrario: due battute d'arresto, una in campionato contro la Juventus, l'altra di coppa, meno pesante per il morale, contro il Feyenoord. Battere la Fiorentina è d'obbligo, per tanti motivi: rialzare la testa, raddrizzare la spina dorsale, dare un calcio alla negatività che ha fatto da alone e da contorno agli allenamenti settimanali in quel di Castelvolturno e, soprattutto, riprendersi il primo posto in classifica.
Primo posto che potrebbe assumere i connotati di una medicina perfetta, per la mente prima ancora che per il corpo, per un gruppo fisiologicamente stanco che guarda alle ultime quattro partite dell'anno solare - cinque con quella di Coppa Italia contro l'Udinese - con la voglia di voltare al giro di boa con il primato in tasca. Da superare c'è l'astinenza da gol che attanaglia i campani, dato paradossale per uno degli attacchi più prolifici d'Europa in tutta l'annata.
Di contro una Fiorentina dallo stato d'animo tutt'altro che remissivo, che arriva al San Paolo con rinnovate certezze, soprattutto dopo il pareggio in extremis ottenuto in casa della Lazio. Un risultato che ha infuso fiducia ad una truppa giovane, la quale stenta ancora lontano dal Franchi ad imporsi per maturità e personalità. La squadra di Pioli ha tuttavia trovato determinate certezze nei dettami del tecnico bolognese: quadra e solidità, rottura ed inserimenti, oltre alla qualità ed agli strappi del terzetto offensivo, complementare per uomini e caratteristiche.
Pioli guarda al match di Fuorigrotta come un banco di prova ultimo per capire se la sua creatura sta crescendo nel modo giusto. Risultato a parte, l'ex tecnico della Lazio e dell'Inter tra le altre cercherà e chiederà ai suoi di provare a tener testa alla banda sarriana, ferita nell'orgoglio ed in parte nelle certezze. Napoli chiamato ad una pronta risposta, al termine di una dieci giorni che, tra campionato e Champions, sta provando ad indirizzare negativamente la stagione dei partenopei: a Mertens, Hamsik e compagni il compito di contro-sterzare e guardare con rinnovata fiducia verso il prosieguo della stagione.
Le ultime dai campi
Ancora assente Insigne per il fastidio all'adduttore che tartassa il talento di Frattamaggiore da oramai un mesetto. Al suo posto ancora Piotr Zielinski, con Mertens e Callejon stakanovisti. In mediana Hamsik prova a trascinare i suoi, torna Jorginho in cabina di regia, Allan frangiflutti e uomo ovunque. Ritorna dal primo minuto anche Albiol, in coppia con Koulibaly, mentre Hysaj e Mario Rui agiranno sugli esterni.
Tutti arruolabili invece per Stefano Pioli, che confermerà l'oramai consolidato 4-3-3: Chiesa e Thereau ai lati, o alle spalle, di Giovanni Simeone, che ha vinto il ballottaggio con Babacar. Veretout e Benassi scudieri di Milan Badelj, regista davanti alla difesa composta da Laurini e Biraghi sulle corsie laterali, Astori e Pezzella centralmente. Sportiello, ex obiettivo di mercato del Napoli, tra i pali.
Le probabili formazioni
Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Zielinski.
Fiorentina (4-3-3): Sportiello; Laurini, Pezzella, Astori, Biraghi; Benassi, Badelj, Veretout; Chiesa, Simeone, Thereau.