Paradosso. Alzi la mano chi, alla vigilia dell'inizio del campionato, si sarebbe aspettato, all'inizio della quindicesima giornata del girone d'andata, di vedere la difesa del Napoli come la migliore di tutta la Serie A - in compagnia della Roma, la quale ha una gara ancora da giocare. Il paradosso è presto spiegato con l'arrivo della Juventus al San Paolo, venerdì sera, nella madre di tutte le partite per i tifosi partenopei, soprattutto perché, all'indomani delle prime quattordici partite stagionali, i partenopei guidano il plotone con 2 punti di vantaggio sull'Inter e 4 sui bianconeri.

Il dato che risalta maggiormente all'occhio, contraddittorio se si guarda alle ultime stagioni appena trascorse, è che la squadra di Allegri, la quale si trova ad inseguire complici due battute d'arresto contro Lazio e Sampdoria, guida la classifica per ciò che riguarda i gol fatti, ma insegue e non poco distante per quanto concerne quelli subiti (14), da sempre marchio di fabbrica dei successi dei piemontesi sei volte campioni d'Italia. Il dato, in controtendenza, va a confermare la tesi che, per ora, l'attacco vende i biglietti, ma è la difesa, chiaramente da valutare nell'arco delle 38 gare stagionali, a far vincere il campionato. Aspetto che, visti i nove gol subiti dal Napoli in questo avvio di Serie A, premia il lavoro, l'equilibrio e la coesione che Sarri ha trovato nel corso delle annate all'ombra del Vesuvio. 

Foto Ssc Napoli
Foto Ssc Napoli

Il quartetto difensivo non è cambiato da due anni a questa parte, da quando il maestro di campagna toscano ha preso per mano la truppa azzurra. Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam - fatta eccezione per l'algerino infortunatosi contro il Manchester City - ma più in generale tutto il reparto arretrato dei campani, hanno costruito l'asse portante dei successi stagionali dei campani, invertendo decisamente la rotta rispetto a quanto fatto nei mesi passati: 9 gol subiti in quattordici partite - uno, di Romagnoli, a tempo oramai scaduto ed a punteggio acquisito - un bunker apparentemente inespugnabile che ha permesso a Reina - e Sepe a Verona - di restare imbattuti in metà delle partite giocate. Il segreto, anche in questo caso di Pulcinella, è quello di non subire gol ed il nuovo Napoli di Sarri ci sta riuscendo alla perfezione anche nelle partite più importanti, quelle di cartello, gli scontri diretti: nessun gol lasciato ad Inter e Roma, uno soltanto alla Lazio di Simone Inzaghi. Un fortino. 

Dieci le partite stagionali - tre di Champions preliminari compresi - senza subire gol, un dato a dir poco clamoroso per chi, negli scorsi mesi, aveva praticamente l'abitudine di partire con un gol di svantaggio ogni maledetta domenica. Ed ora, invece, le uniche squadre capaci di segnare più di un gol alla difesa del Napoli, Guardiola ed il suo City escluso, sono state Spal e Genoa, in due trasferte nelle quali comunque i partenopei hanno portato a casa il bottino intero. Un cambio di rotta repentino quanto vincente, che fotografa alla perfezione il primato dei campani, fin qui più che legittimo. 

Foto Ssc Napoli
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Tanti i motivi alla base di questi miglioramenti, a partire dall'affiatamento tra gli interpreti, la maggiore conoscenza degli stessi e soprattutto di una coesione e di un equilibrio di squadra sempre più efficace. Non solo: il possesso palla è chiaramente un fattore di fondamentale importanza, in quanto avere il 65% di media del possesso palla lascia sempre meno tempo alle squadre di attaccare, in ripartenza o con trame ragionate, la difesa dei partenopei. I frutti di questi dati si notano, di conseguenza, nei pochissimi tiri subiti nello specchio da Pepe Reina. 

Dati che gli azzurri proveranno a confermare anche venerdì sera contro la Juventus, nell'ultimo scontro diretto presente in calendario prima del giro di boa. Un ultimo banco di prova, quello probabilmente più difficile ed arduo da affrontare, che testerà le velleità di titolo dei partenopei. Quattro punti di vantaggio da difendere, possibilmente da implementare: la parola passa alla difesa.