Un'eliminazione sanguinosa. Una delusione, quella dell'assenza della Nazionale di calcio Italiana dal Mondiale per Nazioni, difficile da digerire. Il giorno dopo lo scialbo 0-0 che ha sancito l'addio dell'Italia ai Mondiali di Russia 2018, in tanti si sono scagliati chiaramente contro l'operato di Giampiero Ventura, inevitabilmente ed inesorabilmente individuato come il capro espiatorio della disfatta azzurra. Non è da meno il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis, il quale ai microfoni di Sky Sport ha chiaramente puntato il dito contro il suo ex allenatore per l'esclusione e per il mancato utilizzo di Lorenzo Insigne.
"E' inutile convocare Insigne per poi farlo giocare fuori ruolo o non farlo giocare. In questo modo si crea anche un danno economico alla società" il parere del patron del sodalizio partenopeo, che ha successivamente proseguito. "Mi auguro ci sia un cambio netto nel mondo del calcio. La Nazionale si commenta da sola. Tavecchio è il grande responsabile di questa disfatta, ha mantenuto un bravo allenatore che io avevo esonerato dopo tre mesi in Serie C".
Dall'analisi globale anche a quella tattica, con il numero uno dei campani che ha parlato così dello schema utilizzato dal tecnico ligure, poco adatto al talento del suo pupillo: "Se uno gioca col 4-2-4 non può far giocare Insigne che gioca nel 4-3-3. Utilizzando i vari gioielli fuori ruolo fai un danno, perché a livello internazionale non appaiono come dovrebbero e da vetrina positiva la nazionale si trasforma in vetrina negativa".
Ed infine, non manca una stilettata agli organi federali: "Se fossi Tavecchio la prima cosa che farei sarebbe quella di dimettermi. Ma dovrebbe dimettersi anche Uva e persino il CONI ha delle responsabilità, perché non si può passare da Conte a Ventura senza batter ciglio. Come nuovo ct mi piacerebbe un giovane di 35 anni".