Poche idee, poca corsa, poco tutto. Il Milan di Vincello Montella torna a casa dalla Grecia con un punto comunque importante per la qualificazione, ma ottenuto dopo una prestazione scadente e una partita al limite del sonnifero. Poche occasioni da una parte e dall'altra, con i rossoneri che hanno avuto quella più nitida - il palo di Montolivo - a dispetto di un paio di intereventi di Donnarumma che hanno negato il gol ad un AEK Atene bravo ad addormentare la partita esattamente secondo i piani. Sedicesimi di Europa League leggermente più vicini, soprattutto perché i greci rappresentanavano l'ostacolo più insidioso del girone, ma per una squadra come quella rossonera quanto ottenuto fino ad ora sembra davvero poco.
La squadra di Montella cerca una vittoria che servirebbe ad ipotecare il passaggio del turno in casa di quella che si è rivelata l'avversaria più ostica per i rossoneri, e per farlo si schiera con una formazione che unisce giovani e veterani: davanti a Donnarumma c'è la solita difesa a tre con Musacchio, Bonucci e Romagnoli. Al centro del campo Locatelli affianca Montolivo mentre davanti tocca a Cutrone ed André Silva, con Calhanoglu alle loro spalle. Gli uomini di Manolo Jimenez si schierano con un 3-4-1-2 speculare a quello degli ospiti, con Vranjes, Cosic e Bakakis in difesa, Galo ed Helder Lopes sugli esterni e Araujo ad affiancare Lazaros Christodoulopoulos.
I padroni di casa sentono il fiato sul collo del Rijeka in classifica, a soli 2 punti di distacco, e impostano un match attento e guardingo. Il match è come da aspettativa bloccato, il Milan non vuole giustamente rischiare vista la situazione di vantaggio nel girone e l'AEK studia le mosse dei rossoneri. Il primo brivido arriva al minuto numero 10 grazie al destro dalla distanza di Rodrigo Galo, che manda di poco a lato una conclusione insidiosissima. Al 14' una palla persa in fase offensiva da Borini si trasforma in un micidiale contropiede dei greci che Helder Lopez - dopo una cavalcata di 50 metri e uno scambio con Araujo - conclude però addosso a Donnarumma, che è bravo a mantenere la posizione sul tentativo dell'esterno portoghese.
L'AEK prende coraggio e attacca con più insistenza, costringendo il Milan a ricorrere alle maniere forti già al 18' con Musacchio, che si fa ammonire per un fallo su Christodoulopoulos. Va lo stesso attaccante greco sulla punizione dal limite, ma il pallone viene deviato in angolo dalla barriera. Dopo lo scampato pericolo il Milan inizia a coprirsi meglio, pur senza riuscire ad insidiare la retroguardia greca. Le iniziative dei rossoneri si fermano spesso sulle trequarti, dove Calhanoglu non riesce a dare continuità alle azioni d'attacco, anche perché Cutrone e André Silva sono spesso lontani dal gioco e poco propositivi. D'altro canto nemmeno sulle fasce la situazione sembra rosea, con Borini e Rodriguez incapaci di creare qualsivoglia affanno gli esterni ateniesi, che spesso e volentieri salgono e guadagnano campo. Nel finale di frazione c'è spazio ancora per un ultimo tentativo dell'AEK: Rodrigo Galo riceve il pallone direttamente da calcio d'angolo, se lo sposta sul sinistro e con un bel tiro a giro mette i brividi a Donnarumma, che in volo vede il pallone uscire.
Al via del secondo tempo è subito l'AEK a rendersi pericoloso con Vranjes, che colpisce di testa da calcio d'angolo e manda a lato. Montella corre ai riparti inserendo Suso per un insufficiente Cutrone. E' proprio del nuovo entrato l'imput per la prima azione del Milan: lo spagnolo cerca in profondità Calhanoglu, che mette in mezzo per l'accorrente Romagnoli, il quale non riesce però ad indirizzare bene verso la porta, favorendo la parata di Anestis. Ancora Suso al 56' pesca la profondità di Montolivo, che entra in area e con un bel diagonale centra il palo. Il Milan adesso ha preso coraggio e al 64' è Calhanoglu - in crescita rispetto al primo tempo - a impegnare Anestis con i pugni. Jimenez toglie Bakasetas per inserire Galanopoulos. La risposta dei greci arriva con il solito Rodrigo Galo, il cui destro trova la parata in due tempi di Donnarumma, poi ci prova Araujo sempre dalla distanza ma il suo tiro è centrale.
Dopo un buon inizio di ripresa i ritmi calano nuovamente, la sconfitta del Rjeka contro l'Austria Vienna rimettono in gioco gli austriaci ma permettono all'AEK di tenersi per buono anche un risultato come il pari. Il Milan allo stesso tempo sembra non avere né la forza né la convinzione di tentare altri affondi, lasciando quindi che il risultato si stabilizzi sullo 0-0 finale. L'ultimo brivido è proprio per i rossoneri, grazie alla botta potentissima di Johansson. A nulla servono gli ingressi di Kessie e Kalinic: termina in parità la sfida tra AEK Atene e Milan, che mantiene entrambe le squadre in zona qualificazione ma che non può sicuramente accontentare i rossoneri, soprattutto dal punto di vista della prestazione, ancora una volta deludente.