Dentro o fuori. Il Napoli di Maurizio Sarri approccia alla sfida di domani sera contro il Manchester City con la necessità di fare risultato pieno per continuare la sua avventura in Champions League. Per farlo, il tecnico toscano ha sottolineato l'importanza di essere perfetti dal punto di vista difensivo, condizione necessaria per portare il Manchester nell'acqua alta, ovverosia in condizione di equilibrio di punteggio ben oltre i primi minuti, dove la squadra di Guardiola è solita fare gran parte della differenza in partita. Tuttavia, l'analisi del tecnico dei partenopei è partita da un aspetto differente, dal paragone tra Sarrismo e Guardiolismo.
"Sarrismo o guardiolismo? Cosa vorrei avere del Manchester? Mi piacerebbe potermi paragonare a Guardiola. Io sono uno che ha idee, ma non ho vinto nulla rispetto a lui. Quindi non posso paragonarmi minimamente ad un mostro sacro del calcio europeo. Mi piace la filosofia sua di andare a riconquistare subito la palla, mi piacciono molto certi movimenti che sono al limite del geniale e che hanno fatto nella gara d'andata. E' uno di quegli allenatori che quando lasceranno l'attività verranno ricordati come uno che ha cambiato il calcio".
Così come fatto successivamente per Callejon, la domanda relativa alle differenze tra i due campionati, quello inglese ed italiano, viene così analizzata anche dal tecnico toscano: "Quando ho visto le partite del City ho visto spesso partite finite al trentesimo. Anche lì si sta creando il divario che abbiamo qui. Pur essendo il divario economico molto diverso con il nostro, si sta creando lo stesso disequilibrio ovunque, non solo in Inghilterra. E' chiaro che poi la differenza con noi si nota con gli introiti che sono diametralmente opposti".
Ancora riguardo il Manchester City, Sarri si pronuncia così: "Sicuramente loro hanno una capacità d'impatto alla partita devastante, quindi o chiediamo all'UEFA di partire dal 21' o dobbiamo avere un impatto noi diverso rispetto all'andata. Mai ho visto una squadra uscire dalle nostre pressioni come all'andata, quindi tanti meriti restano comunque i loro. Dobbiamo cercare di portarli nell'acqua alta, nel senso che spesso al trentesimo se in vantaggio controllano la partita, noi dobbiamo portarli con il risultato in bilico, ovvero dove non sono abituati. Sono tatticamente perfetti, tecnicamente fortissimi e ci mettono dentro anche una fiducia ed una convinzione totale nei propri mezzi, oltre a delle accelerazioni devastanti. Hanno tutto ad oggi. Abbiamo bisogno di una partita difensiva perfetta". E su cosa cambierà rispetto all'andata, oltre all'apporto del pubblico: "Non credo cambierà molto. Saranno gli eventi a modificare la partita, ma non credo che nessuna delle due squadre possa scendere in campo snaturando le rispettive attitudini o voglia di fare la partita. L'effetto San Paolo sarà si importante, ma loro sono abituati a questo tipo di impatti, di stadi, di calore. Spero che lo stadio ci dia la benzina per fare una partita straordinaria. Rispetto a quella contro il Real è una situazione diversa, spero comunque che l'impatto del San Paolo ci dia una mano".
Infine, sull'importanza della gara in ottica qualificazione, Sarri chiude così il suo intervento: "Imbattibili? Non credo ci sia qualcuno di imbattibile, nel calcio nessuno lo è. Decisiva? Non lo so perché loro sono la squadra nettamente più forte e dovrebbero vincere tutte le partite. Quindi è importantissima senza dubbio, perché chi fa punti contro il City dovrebbe avere una minima situazione di vantaggio, tuttavia credo che resti quella contro lo Shakhtar quella più importante".
In compagnia di Maurizio Sarri anche José Maria Callejon, il quale ha sottolineato l'importanza del calore del pubblico del San Paolo per fare risultato contro gli inglesi: "Dobbiamo provare a fare un tipo di partita simile all'andata, chiaramente non commettendo gli errori dell'inizio del primo tempo. Possiamo competere con loro, lo abbiamo dimostrato anche all'andata. L'importante è scendere in campo con la mentalità giusta. Scenderemo in campo per i tre punti, con la voglia di imporre il nostro credo calcistico. Non so se sarà decisiva o no, ma sarà molto importante, la affrontiamo come se fosse l'ultima. Braccino? Non abbiamo paura di nessuno, abbiamo rispetto di tutte le squadre, di tutti i giocatori. Sappiamo di essere una grande squadra e di poter competere con loro come con gli altri".
Sulle difficoltà in Champions piuttosto che quelle in campionato e sulle differenze con la Premier League: "Quando si gioca in Europa è difficile per tutte le squadre. La Premier come la Serie A è un campionato difficile, in Italia si sta andando verso quel livello lì. Si sta notando quest'anno che molte squadre stanno andando benissimo, così come è da qualche anno lì in Inghilterra". Tornando alla gara d'andata, questo quello che ha lasciato la sfida dell'Etihad nella testa dei calciatori partenopei: "Ci ha lasciato una buona sensazione, perché la gara ci ha dato molte risposte su quello che siamo. Loro hanno fatto meglio la prima mezz'ora, ma noi abbiamo reagito bene giocando come sappiamo il nostro calcio. Ci ha lasciato rammarico, ma anche consapevolezza di essere una squadra forte".
Infine, un parere anche sull'annosa questione di preferire la Champions piuttosto che il campionato e viceversa: "La Champions è preziosa, è un torneo troppo importante. E' vero che in campionato siamo lì e vogliamo giocarcelo, ma domani è fondamentale vincere per continuare a sperare nella qualificazione. Non vogliamo uscire dalla Champions League".