Vince e si riprende il primo posto in classifica il Napoli di Maurizio Sarri, che espugna il Marassi sponda Genoa nonostante i brividi lungo la schiena corsi nel quarto d'ora finale. Il Napoli controlla dal decimo del primo tempo a metà secondo tempo, ribalta il gol iniziale di Taarabt con Mertens, prima del crollo - il secondo in pochi giorni - mentale oltre che fisico che lascia la porta aperta al ritorno dei genoani. Lapadula sfiora il pareggio, con gli azzurri che tirano un enorme sospiro di sollievo e festeggiano, a ben donde, sotto la curva gremita di tifosi partenopei. Contento a metà Maurizio Sarri, che ai microfoni di Sky Sport ha analizzato così la prestazione dei suoi.
“Sono soddisfatto da un punto di vista tecnico e tattico, di grande velocità, precisione, di palleggio. Abbiamo ribaltato la partita con buona facilità. Talmente tanta che l'avevamo completamente sotto controllo che l'abbiamo addirittura sottovalutata. Era in pieno dominio e abbiamo preso gol su una punizione da cinquanta metri. La partita andava messa prima in ghiaccio: possiamo e dobbiamo ancora crescere. Dal punto di vista della mentalità dobbiamo fare ancora qualche passo in avanti. L'abbiamo tenuta viva e non va bene".
Sulla capacità della sua squadra di non perdere la tranquillità nonostante lo svantaggio, il tecnico prosegue: "La squadra ha fatto bene, avevamo fatto un buon inizio ed al primo tiro abbiamo preso gol. Abbiamo giocato però come sapevamo, in maniera normale. Da questo punto di vista abbiamo qualcosa di più rispetto agli anni scorsi. Questa è una partita che però con un'altra testa la facciamo finire prima e possiamo far riposare qualcuno. Giocare dopo quelle tre partite che abbiamo fatto in settimana, di così grande importanza, la possibilità di aver speso molto dal punto di vista mentale e nervoso ti portava anche verso un calo psicologico. Non c'è stato e sono contento".
L'attenzione si sposta sul belga Dries Mertens, ancora protagonista assoluto con una doppietta e lo zampino sul gol del tris: "Mertens è un giocatore straordinario. Il mio merito è quello di avercelo messo lì. Si pensava fosse soltanto un esterno in grado di cambiare partite negli ultimi trenta minuti invece è un attaccante vero. Da centravanti è diventato un fuoriclasse assoluto, ha fatto un gol da fenomeno. Ho avuto la fortuna di avercelo messo in un momento di disperazione. Da esterno faceva più fatica, da attaccante si recupera forse di più. Ha tante caratteristiche, ma è un centravanti vero".
Un Napoli che, infine, è in grado di sfatare anche molti tabù, spesso mentali più che tecnici: "Noi fino a questo punto abbiamo usufruito di un vantaggio, quello di aver cambiato pochissimo. Non abbiamo avuto bisogno di rodaggio, quindi il vantaggio per ora è relativo. E' chiaro che la squadra mentalmente sembra in crescita, anche se dobbiamo ancora migliorare come abbiamo dimostrato stasera. La mentalità viene da un insieme di fattori, non solo dal gioco o da quanto i ragazzi vivono con l'allenatore. Si cresce d'insieme, come ambiente. Abbiamo sempre preso giocatori giovani da squadre medio-piccole, non erano abituati a giocare per vincere".
Uomo del match chiaramente Dries Mertens, che ai microfoni dell'emittente satellitare ha così parlato della sofferenza finale, oltre che dei suoi gol: "Fare 3-2 alla fine contro una squadra che ha giocatori di qualità davanti, non va bene. I tre punto, però. sono la cosa più importanti. Siamo molto contenti, sappiamo che qui è una partita difficile, qui giocano ad uomo e sporco, era una partita difficile. Gol? Sono contento, ma ancora di più per i tre punti, qui era difficile. Secondo gol? E' un gol molto bello, Perin pensava che andasse fuori e non è venuto, allora sono andato dentro ed ho tirato".