Pochi segnali positivi, tante incertezze ed ombre. Potremmo riassumere così il brutto periodo che i ragazzi di Montella stanno affrontando. Dopo la campagna acquisti faraonica, seconda solo al City di Guardiola, tutto l'ambiente rossonero non avrebbe mai creduto di ritrovarsi, alla nona giornata, con soli 13 punti. Se possiamo dirlo, il Milan in questo momento è più vicino alla zona salvezza che al primo posto, distante 12 punti. Il quarto posto è decisamente lontano e serviranno ottime prestazioni, a partire da quella di mercoledì con il Chievo, per ritornare in carreggiata e per cercare di raddrizzare una situazione che, al momento, è abbastanza complicata. Nonostante i rossoneri abbiano iniziato la stagione il 3 luglio, causa play-off di EL, il Milan di Vincenzo Montella sembra ancora non possedere un'identità di gioco. E' vero anche che la squadra è totalmente nuova e che quindi ci vorrà del tempo per far uscire un bel gioco, ma quello visto fino ad oggi non è il Milan di cui si parlava ad inizio stagione. Lo dimostra anche la partita di domenica pomeriggio giocata a San Siro contro il Genoa di Juric. I rossoneri stavano giocando in maniera discreta, quando poi il difensore rossonero Leonardo Bonucci ha tirato una gomitata a Rosi ed è stato espulso dopo l'intervento del VAR. I rossoneri non si sono fatti intimorire ed hanno continuato ad attaccare, creando qualche pericolo alla difesa ligure che non ha dovuto faticare più di tanto per contrattaccare le azioni offensive rossonere. Il Milan, ancora una volta, è sembrato troppo lento, poco cinico, troppo macchinoso, facendo riordinare, ogni qualvolta si creava un'azione di gioco importante, tutta la squadra genoana.

Andiamo adesso ad analizzare la partita, cercando di soffermarci su ogni reparto. La difesa è sembrata più solida delle altre volte, nonostante l'espulsione di Bonucci. L'ex leader della Juventus ha chiuso un ciclo pessimo con un cartellino rosso, che avrebbe potuto tranquillamente evitare. Un leader carismatico come Leo, che aveva fatto esaltare la tifoseria rossonera prendendosi un'ovazione non male, ora sembra essere il problema principale del Milan. Il difensore rossonero è apparso constantemente incerto in ogni situazione di gioco, diventando molteplici volte causa dei gol avversari. L'ex Juve inoltre, si è dimostrato disattento nel posizionamento, vedi il primo ed il secondo gol di Icardi, dove nel primo non ha chiuso la diagonale su cross di Candreva e nel secondo, invece di andare a chiudere lo spazio su Icardi, ha stretto sul primo palo e l'attaccante argentino si è trovato praticamente solo ed ha potuto concludere a rete. Insomma, non un bel periodo. La pausa di due giornate potrebbe però far bene. Bene Romagnoli, Zapata e Rodriguez, quest'ultimo si è saputo adattare anche nei 3 di difesa. I 3 centrali hanno concesso poco all'attacco del grifone, chiudendo ed anticipando in ogni zona del campo i giocatori rossoblù. Buona la prestazione di Romagnoli e di Zapata, dimostrando che quando sono concentrati, non ce n'è per nessuno. Il colombiano in particolare ha giocato un' ottima partita, recuperando con un grandissimo allungo il suo ex compagno Gianluca Lapadula, che era pronto a battere Donnarumma.

Per quanto riguarda il centrocampo, i rossoneri non hanno fatto male. Naturalmente dopo l'espulsione di Bonucci al 25', Montella ha dovuto ridisegnare l'assetto tattico del diavolo con un 4-2-3. I due centrocampisti Biglia e Kessie hanno giocato discretamente, non ancora ai massimi livelli. L'argentino ha tenuto le redini del centrocampo per tutti i 90', alternando qualità a quantità. L'ex Lazio non è ancora al meglio della forma, ma per ora è essenziale per il gioco rossonero. Decisamente meglio Kessie che, pur non avendo giocato una partita di grandissimo spessore, sembra abbia riacquistato la potenza fisica e atletica che lo aveva contraddistinto nelle prime partite giocate con la maglia del diavolo. Lo dimostra la grande progressione di 60 metri fatta nel secondo tempo con successivo tiro che si è spento non molto lontano dalla porta difesa da Perin. C'è tanto da lavorare per lui, ma ha sicuramente un bel futuro davanti a sé. Sfortunato Calhanoglu. Il centrocampista turco stava giocando bene, poi a causa dell'espulsione di Bonucci, è stato sacrificato ed è uscito per far posto di Romagnoli. Tra i migliori, sicuramente Fabio Borini. L'ex Sunderland ha mostrato ancora una volta di poter giocare tranquillamente sulla catena di destra. Corsa, quantità e aggressività. Sono questi gli elementi che lo hanno contraddistito in queste ultime partite giocate da esterno. Fabio ha corso come un leone sulla fascia destra, arrivando molte volte alla conclusione. E' stato il più dinamico e il più intraprendente insieme a Rodriguez. L'ex Roma ha mostrato di saperci fare anche in difesa, dove ha bloccato varie volte le azioni offensive del grifone. Un bel momento per uno che, fino ad un anno fa, ricopriva il ruolo di esterno d'attacco e che ora si ritrova a dover correre su tutta la corsia di destra. Non benissimo Bonaventura: il centrocampista rossonero non ha inciso come avrebbe potuto. Sostituito per un problema muscolare, Jack non ha dato il solito salto di qualità, scomparendo varie volte dalla manovra rossonera. Bene Suso: lo spagnolo è un trequartista che parte dalla destra per poi accentrarsi. Catalizzatore di tanti palloni, ha dimostrato di essere un giocatore fondamentale. I suoi dribbling hanno messo in difficoltà la difesa genoana che è dovuta ricorrere, in varie occasioni, al fallo. Peccato che il gol non sia arrivato, ma l'ex Genoa è davvero il perno del gioco di Montella.

Insufficiente la prova di Kalinic. Il giocatore voluto fortemente da Montella non è risultato decisivo come molti si aspettavano. Il croato ha toccato pochi palloni, si è dannato l'anima cercando di prendere palla a centrocampo, ma con pochi risultati. L'ex Fiorentina è stato sovrastato dai difensori rossoblù. Su un cross con il contagiri di Suso, non ha stoppato un pallone che si è perso sul fondo, ma che sarebbe potuto essere deciviso. E' uscito tra i fischi di San Siro. Nel momento di maggior difficoltà, Montella si è affidato all'esperienza, quest'ultima non ha ripagato il tecnico rossonero.

La speranza è quella che il Milan ritorni subito sul pezzo, ritrovando la vittoria che ormai manca dal 20 settembre. Il momento è negativo, i tifosi rossoneri lo sanno bene, ed è per questo che mercoledì ci dovrà essere la svolta decisiva, una svolta che riporterà fiducia ai ragazzi di Montella che, in questo momento, sono in totale confusione.