Callejon contro Perisic, Perisic contro Callejon. Tra le tante sfide nella sfida è probabilmente questa quella più affascinante e più influente sulla vittoria finale. È il confronto tra la sciabola, paragonabile alla forza fisica e alla dirompente energia del croato dell'Inter, ed il fioretto, riproposto sul rettangolo verde dai chirurgici tagli dell'esterno destro di Sarri. È la sfida tra un maestro di tattica come l'ex-madridista ed un uomo in grado di rompere gli equilibri con la propria abilità tecnica, come l'ala nerazzurra.
Ivan il Terribile - Partendo, per motivi di ospitalità, dall'esterno nerazzurro, non può che balzare all'occhio la sua costante crescita durante la permanenza nel Campionato italiano. Arrivato due anni fa dal Wolfsburg per una cifra vicina ai 14 milioni, il croato ha faticato non poco a trovare continuità di prestazioni con la maglia dell'Inter. Ad uscite a dir poco sfavillanti, infatti, se ne accompagnavano altre totalmente incolore e quasi dannose per il rendimento della squadra.
Oggi, dopo un'estate passata a rincorrere le voci che lo volevano in direzione Manchester United per una cifra monstre, blindato da Spalletti e Sabatini senza margine di replica, Perisic ha finalmente trovato la sua dimensione ideale. Giocando largo a sinistra nel 4231 dell'allenatore toscano il croato si è esaltato in questo inizio di stagione, realizzando tre reti e mettendo a segno ben 4 assist. Nella sfida del San Paolo a fronteggiarlo sarà, con ogni probabilità, Elseid Hysaj, il giocatore che più è sembrato in difficoltà nelle ultime uscite del reparto difensivo partenopeo. Riuscirà Ivan il Terribile a decidere la sfida con il suo costante dribbling verso il fondo?
Callejon, l'insostituibile - Per elogiare l'esterno ex Real Madrid, francamente, sono finite le parole. Voluto da Benitez quando faceva la riserva dei blancos, ormai punto fermo della squadra azzurra, lo spagnolo, di recente premiato anche da Lopetegui con la convocazione in nazionale, è, probabilmente, il giocatore più abile dal punto di vista tattico dell'intera Serie A. Instancabile corridore in entrambe le fasi, non perde la lucidità in fase di finalizzazione, come dimostrato dai 4 gol realizzati finora in Campionato. Le sue piste saranno seguite da Nagatomo, ripescato da Spalletti anche considerando la scarsa attitudine difensiva del neo-arrivato Dalbert. Il terzino giapponese, anche nelle ultime stagioni, ha sempre dimostrato di soffrire la profondità offerta dall'ala spagnola ed il suo classico taglio sul secondo palo, rinominato, per antonomasia, movimento-Callejon.
Lo spagnolo contro il croato, il croato contro lo spagnolo. Potrebbe sembrare banale, ma entrambi rappresentano in parte l'anima della squadra in cui giocano: un alma latina per il Napoli di Sarri, abituato a giocare palla a terra e con fraseggi stretti; una strutturazione di tipica impostazione balcanica quella dell'Inter di Spalletti, forte fisicamente e ruvida nei contrasti. E, allora, vedremo chi dei due - se non entrambi - dovesse risultare decisivo in una sfida che, a vedere la classifica, potrebbe già dirci qualcosa sul prosieguo di questo Campionato.