"Chiedo solo di non avere paura, il giusto timore degli avversari, ma non paura. Vorrei sfrontatezza, undici giocatori che abbiano il coraggio di palleggiare davanti al Manchester City". Maurizio Sarri è chiaro e diretto. Il messaggio rivolto alla sua squadra, che domani sera sarà impegnata all'Etihad Stadium contro i citizens di Pep Guardiola. Dopo le reciproche lusinghe di questi giorni, a parlare sarà il campo, con il tecnico toscano del Napoli che intervenuto nella classica conferenza stampa della vigilia ha analizzato l'importanza della gara, la quale a detta sua non è fondamentale ai fini della qualificazione. 

"In chiave qualificazione quella di domani è la meno importante. Loro sono di un altro livello rispetto alle altre tre. Potrebbero vincere tutte e sei le gare, quindi per noi diventano fondamentali le altre gare. E' chiaro che se qualcuno strappa qualche punto a loro si mette in posizione di vantaggio. Noi domani rappresentiamo l'Italia domani, in uno stadio come questo, è di valore. Ci hanno fatto giocare uno scontro diretto tre giorni fa, ne abbiamo un altro fra tre giorni, secondo me qualcuno ha sbagliato qualcosa in Lega". 

Inevitabile, dopo la vittoria di Roma ed in vista della sfida all'Inter di sabato sera, non parlare anche di turnover per domani: "Non dobbiamo avere tanti secondi pensieri. Se facciamo due cambi e non siamo competitivi vuol dire che la rosa non è competitiva. Penso che siamo in una fase della stagione dove non si perde continuità. Non farò calcoli, domani valuterò chi ha recuperato chi meno. Non farò molti calcoli e non penserò alla partita successiva. Sarebbe l'errore più grave che potessi fare". 

Foto Ssc Napoli
Foto Ssc Napoli

Dal City a Guardiola, con i complimenti dello spagnolo che inorgogliscono Sarri ed il Napoli: "Lo ringrazio enormemente, perché ci ha fatto dei complimenti e vengono da quello che attualmente il migliore allenatore del mondo. Il calcio fu segnato da Sarri 25 anni fa, tra qualche anno ci renderemo conto di quanto è stato fondamentale in una svolta ulteriore lui, Guardiola. Segnerà la storia del calcio. Se lui ci fa i complimenti, venendo da una persona di cui abbiamo questa stima, non possono che farci piacere". 

Guardiola che, in conferenza stampa ha dichiarato di voler cambiare qualcosa in base al modo di giocare del Napoli, mentre il tecnico toscano dei partenopei sembra avere tutt'altro parere a riguardo: "A me piacerebbe morire da vivo, non dopo un'agonia. Quindi la verità è che quando trovi una squadra così fortemente evoluto dal punto di vista tattico, espressione del tecnico migliore del mondo, che ha fisico, accelerazioni, tecnica, e che sta bene mentalmente, penso che l'aspetto tattico sia solo una masturbazione. C'è solo da fare il nostro calcio, sapendo che molto probabilmente loro hanno in campo qualcosa più di noi. Le idee di gioco sono simili, loro sono migliori, ma non per questo cambierò. Se bastasse cambiare atteggiamento per mettere un freno alle squadre forti, nella storia del calcio non sarebbero esistite le squadre forti. Passeremo una serata dura. Chiedo solo di non avere paura, il giusto timore degli avversari, ma non paura. Vorrei sfrontatezza, undici giocatori che abbiano il coraggio di palleggiare davanti al Manchester City". 

Ed infine, per chiudere, una lunga analisi delle enormi qualità del Manchester City, oltre ad una richiesta mossa ai suoi giocatori. Scendere in campo all'Etihad non sarà facile, ma per giocare partite di questo livello, bisognerà avere faccia tosta e personalità per provare a fare la propria partita: "Nessuna squadra mi ha mai dato la sensazione che mi hanno dato loro. Ho sempre avuto l'impressione che la mia squadra li avrebbe messi in difficoltà, anche il Real Madrid. Ogni volta che vedo un avversario penso che si possa mettere in difficoltà, questi invece mi sembrano ingiocabili ed i numeri lo confermano. Punti deboli? Si parla di una squadra che in casa ha fatto 17 gol in tre partite (5-0, 5-0, 7-2). L'ultima ci può far pensare ad una vulnerabilità difensiva, ma non è così. Sono fortissimi anche difensivamente. Anche sulle riconquiste di palla loro aggrediscono subito, giocano con concentrazione sulla zona di palla, ti vengono ad aggredire alti. Ti creano sempre difficoltà. E non si sbilanciano spesso. Tuttavia, se vogliamo diventare grandi però dobbiamo pretendere da noi di fare risultato contro le grandi. Nella nostra testa per crescere deve viaggiare questa idea".