Il Triangolo delle Bermuda è una zona dell'Oceano Atlantico, compresa tra l'omonimo arcipelago, Porto Rico e la Florida, nella quale, nel corso del tempo, si dice che siano avvenute molteplici sparizioni di convogli marittimi. La geometria è un elemento importante non solo in questo richiamo geografico (quest'area ha, per l'appunto, forma triangolare), ma anche nel gioco del Napoli di Sarri che, nella sua fase attuale, sembra aver trovato piena maturazione anche nel reparto difensivo, per lungo tempo punto debole della squadra partenopea.

Dai tre piccoli ai tre giganti? - Senza voler nulla togliere ai protagonisti offensivi di un Napoli titolare del miglior attacco della Serie A, vale la pena sottolineare che la crescita azzurra, sbocciata in 8 vittorie su 8 in questo inizio di campionato, non può prescindere dal triangolo difensivo messo a punto dall'allenatore toscano.

Reina osserva la girata di Dzeko baciare la parte alta della traversa - Foto Ssc Napoli

Il vertice basso, dopo la lunga querelle estiva, è quel Pepe Reina, sovente giustamente criticato, ma mai elogiato a sufficienza quando decisivo ai fini del risultato finale. Nel match dell'Olimpico, il portierone spagnolo ha sfoggiato un guizzo d'altri tempi, nella stessa porta che lo vide protagonista di un intervento simile nella stagione scorsa, sul colpo di testa ben indirizzato di Fazio. La Roma, in quel momento, era nella fase di massima spinta offensiva; il gol segnato avrebbe, senz'altro, ringalluzzito i ragazzi di Di Francesco e abbattuto gli uomini in maglia azzurra. Ma, dal nulla, è comparsa la mano di Reina, e il film ha seguito una trama differente.

I due vertici alti del triangolo prendono, invece, i nomi di Raul Albiol e Kalidou Koulibaly, difensori tanto diversi quanto complementari. Il primo, più statico, ma fondamentale nella gestione del reparto arretrato, ieri ha letteralmente annientato l'ariete Dzeko. Sempre in anticipo sull'uomo, mai in affanno, lo spagnolo ha retto alla grande il confronto fisico con il bosniaco, mandandolo in tilt anche dal punto di vista nervoso. Laddove, poi, vi fosse una palla in profondità che rendesse necessario un intervento di atletismo, ecco intervenire il 26enne senegalese, che, neanche si trattasse della zona Atlantica suddetta, ha annullato ogni velleità di qualsivoglia avversario passasse dalle sue parti. Il classe '91 appare ormai come difensore maturo, non più soltanto devastante dal punto di vista fisico, ma anche nella sicurezza con cui compie giocate non semplici dal punto di vista tecnico.

Koulibaly in azione all'Olimpico - Foto Ssc Napoli

Il Sarrismo al potere - Ebbene, mentre le navi avversarie sbandano nel mare agitato del Triangolo delle Bermuda, il Napoli procede spedito nelle mani di un comandante dalla presa salda. I movimenti difensivi sono ormai collaudati e i soli 4 gol subiti in 5 trasferte ne sono la dimostrazione palese. Se delle capacità in ripiegamento di Hysaj si era già avuta ampia dimostrazione nel campionato scorso, piacevole sorpresa sono state le prestazioni in questo senso da parte di Ghoulam. Nelle ultime uscite, infatti, il terzino algerino, oltre ad essere decisivo in fase di spinta, è stato assolutamente impeccabile in marcatura.

Il Napoli, unica squadra ancora a punteggio pieno nei principali campionati europei, è ora atteso dalla complicata trasferta di Manchester, in quello che si preannuncia come uno scontro tra due esteti del calcio come Sarri e Guardiola. Ferma restando la grande attenzione che gli azzurri metteranno in campo all'Etihad, tuttavia, saremmo pronti a scommettere che la partita segnata col circoletto rosso sul calendario non sia tanto quella in terra d'Albione, quanto quella, piuttosto, di sabato sera contro l'Inter. Perché, adesso, con i tre giganti a coprire le spalle, sognare è davvero possibile.