8 ottobre 2016, 23 settembre 2017. Due date che nella testa di Arkadiusz Milik difficilmente riusciranno ad essere dimenticate. Se in principio fu Polonia-Danimarca ad essere fatale al legamento crociato del ginocchio sinistro del centravanti polacco, stavolta è stata la trasferta di Ferrara contro la Spal a condannare ad un altro lungo stop l'ex attaccante dell'Ajax, in questa occasione per curare l'altro arto, il destro, infortunatosi sabato pomeriggio al Paolo Mazza. Sconforto ed enorme dispiacere nello spogliatoio del Napoli, con Maurizio Sarri che dopo un anno si trova costretto ed imbrigliato nella stessa ed identica situazione di dodici mesi fa, sebbene stavolta si riparta da una base decisamente diversa. 

Se lo scorso anno il tecnico toscano dovette reinventarsi una soluzione, quella di Mertens centravanti, che ha dato più frutti di quelli sperati con l'esplosione dell'attaccante belga in un ruolo non suo, riscrivendo equilibri e gerarchie, stavolta la musica è ben diversa, perché il sistema di gioco del Napoli, quantomeno nell'immediato, non dovrebbe affatto risentirne. Il gioco sarriano è già impostato sulle misure del folletto di Leuven, ma ciò che dovrà essere valutato nuovamente è come far fronte ad una sua eventuale assenza, dal momento in cui da qui a gennaio - quando verrà richiamato Inglese dal prestito al Chievo - i partenopei dovranno affrontare ben 17 partite. Difficile, inverosimile, sebbene resti una concreta possibilità, che Mertens possa giocare tutte queste gare dal primo minuto, ma come contro la Spal, in caso di necessità, l'alternativa dovrà esser pronta all'uso e di immediata efficacia. Come operare? 

La candidatura dello stakanovista

Il primo nome della lista di Maurizio Sarri è, inevitabilmente, quello di José Maria Callejon, tuttofare offensivo che all'occorrenza, grazie alla sua smodata intelligenza tattica, riuscirebbe a sopperire all'assenza di Mertens senza alcun problema, nonostante una fisicità non esattamente pari a quella del belga, il cui fisico leggermente più impostato gli consente di farsi largo tra le maglie difensive rivali. Inoltre, dove il Napoli e soprattutto Maurizio Sarri ne risentirebbero maggiormente è sulla destra, dove il lavoro dello spagnolo è di fatto unico.

Certo, sia Ounas, ma soprattutto Giaccherini - ma anche Marko Rog all'occorrenza - potrebbero alternarsi con l'iberico dandogli la possibilità di spostarsi al centro, ma in nessuno di questi tre casi - fatta forse eccezione per l'abnegazione dell'ex Bologna, il lavoro di copertura e di sacrificio sarebbe lo stesso. Operato del quale ne risentirebbe la zona difensiva soprattutto nelle gare di cartello, contro squadre abituate ad attaccare, molto più facile invece vedere questa soluzione nelle partite in cui ci sarà relativamente poco da difendere e badare molto più all'offesa. 

Il piccolo Ounas 

La mente viaggia, torna ad un anno fa quando davanti alle difficoltà di Manolo Gabbiadini ad imporsi da centravanti, Sarri dovette inventarsi Mertens, come detto, da centravanti. Difficile però ripetere l'esperimento effettuato lo scorso anno con il belga in questa stagione con il nuovo arrivato Adam Ounas. Il motivo è presto spiegato: in primis l'ex Bordeaux non ha il callo al campionato che aveva il belga nella passata stagione; un praticantato di quattro stagioni in Serie A che hanno consentito a Mertens di conoscere a menadito lo spartito recitato dalle difese del massimo campionato italiano ed agire di conseguenza.

Non solo. La scaltrezza, la furbizia, l'esperienza del folletto fiammingo hanno fatto sicuramente la differenza nell'imporsi in un ruolo non suo, nel quale tuttavia si è trovato a meraviglia a cammino inoltrato, peculiarità che l'Ounas di oggi non sembra aver proprie. Infine, l'aspetto fisico, non meno importante soprattutto per Maurizio Sarri, che chiede al suo centravanti di fare le spalle larghe e far salire la squadra, con sponde e con battaglie serrate con i centrali avversari alle quali il gracile algerino non sembra ancora pronto. Molto più probabile, invece, che l'infortunio occorso a Milik consenta al tecnico toscano di spostare Callejon al centro e dare molte più occasioni al giovane ventenne, il quale dovrà necessariamente dimostrare carattere e qualità molto prima del previsto, con l'inserimento che potrebbe a questo punto essere molto più precoce di quanto ci si aspettasse sulla tabella di marcia. 

Soluzioni alternative 

Sarà quindi con ogni probabilità Callejon a dover raccogliere l'eredità di Mertens da centravanti qualora il belga dovesse avere un raffreddore o non essere al meglio, lasciando sguarnita la sua amata fascia destra. Occasione dunque, come detto, sicuramente per Ounas di mettersi in mostra prima del previsto, ma anche per Emanuele Giaccherini di tornare nelle rotazioni e con mansioni molto più importanti. L'ex Bologna, forte della sua esperienza, rappresenterà una valida alternativa allo spagnolo qualora Sarri non dovesse affidarsi al terzetto titolare. Qualche sparuta speranza la nutre anche Marko Rog, il cui dinamismo e le cui doti fisiche potrebbero fare al caso del tecnico toscano sulla fascia destra. Molto più difficile invece pensare ad un cambio di modulo, con Callejon, Mertens ed Insigne a ruotare di punta ed uno tra Rog, Zielinski ed Hamsik ad agire alle loro spalle da trequartisti in un 4-3-1-2 di empolese memoria: troppo poco tempo per lavorarci su ed affinare dei meccanismi che a campionato in corso potrebbero dare molte meno garanzie di quanto sia il bisogno.