Ovviamente dopo una sconfitta pesante come quella patita contro la SPAL non ci poteva essere solo silenzio intorno alla squadra. Delneri ha già espresso la sua rabbia sia nelle conferenza stampa post partita che ai microfoni di Udinese TV ("Queste partite mi fanno inc*****e). Dopo la sfida però è arrivato anche tutto il nervosismo della società, espresso attraverso le parole del DG Collavino, che ha risparmiato il tecnico, ma ne ha avuto per tutti.
Il DG ha così esordito ai microfoni di Udinese TV, rilasciando già dichiarazioni cariche di fastidio: "C'è grande delusione per le prestazioni espresse dalla squadra in questo inizio di campionato. La verità è che in queste prime due partite la squadra si è presentata senza essere esprimere un'identità precisa. Questo non è il modo di presentarsi dinanzi ai propri tifosi. Dopo due mesi di lavoro e di preparazione non si può iniziare così un campionato complicato e difficile come la Serie A. La dirigenza ha messo lo staff e i giocatori nelle condizioni migliori per potere lavorare. Abbiamo fatto il ritiro perfetto, in strutture all'avanguardia e giocando amichevoli competitive quindi è stato fatto tutto quello che serviva per prepararsi in maniera adeguata. Ora tocca allo staff e ai calciatori fare qualcosa di più".
Delneri è l'ultimo dei colpevoli, ma lo staff, che è scelto direttamente dalla società, è finito nel mirino: "L'allenatore non è in discussione e non può esserlo dopo due giornate e soprattutto non può esserlo dopo aver fatto vedere molte cose buone nella stagione scorsa. Se mi permettete siamo un po'arrabbiati con lo staff di Delneri. Il tecnico è arrivato a Udine senza alcun suo collaboratore storico, lo staff lo ha costituito la società. Ad oggi non siamo contenti del lavoro svolto e ci rendiamo conto che è una responsabilità nostra. Sono le nostre scelte e non le sue. Se dobbiamo trovare una colpa a Delneri è quella di essere troppo buono con i suoi collaboratori. In tal senso, in accordo con Delneri, siamo pronti a sostituire chi non è all'altezza all'interno dello staff e ad assumere nuovi tecnici qualificati per svolgere al meglio il lavoro che va fatto per presentarci in maniera adeguata in questo campionato. I giocatori che arrivano a Udine necessitano di un lavoro specifico e mirato per migliorare e questo lavoro non è compito del tecnico ma dello staff".
Il mercato dopo un avvio del genere non si può considerare chiuso, nonostante i tanti movimenti e la dirigenza lavorerà al massimo negli ultimi due giorni per provare a risolvere alcuni problemi: "La società è intervenuta massicciamente sul mercato in questa stagione, la squadra è stata praticamente rifondata e la rosa a disposizione dell'allenatore è senza dubbio migliore di quella dell'anno scorso. Eravamo convinti di aver completato il mercato e di non dover intervenire ancora con altre operazioni in entrata. Considerato però questo inizio ci stiamo muovendo per studiare altre opportunità. Ci sono ancora tre giorni a disposizione e il nostro mercato è ancora aperto. Abbiamo individuato degli obiettivi e faremo di tutto per raggiungerli. Spetterà poi ai giocatori far vedere di che pasta sono fatti. Con tanta concorrenza saranno in molti a rischiare di andare la domenica in panchina o in tribuna se non si prepareranno in maniera adeguata".
Anche il capitano però, ovvero Danilo, ha espresso parole al vetriolo dopo la partita. Se Collavino se la prende con lo staff tecnico, il brasiliano attacca sè stesso e indirettamente i suoi compagni: "Dopo essere andati sotto di due gol eravamo riusciti in qualche modo a pareggiare. Dovevamo mantenere il pareggio ma ci è mancata quella malizia necessaria. Ci voleva maggiore esperienza, avrei dovuto dire ai miei compagni di tenere la palla, mi prendo le colpe per non averlo fatto. Io sono il capitano e dovrei guidare tutta la squadra. Ora dobbiamo metterci alle spalle questa sconfitta e guardare avanti. Dobbiamo ritrovare quell'Udinese dell'anno scorso. Dobbiamo lavorare di più e parlare di meno. C'è qualcuno qua che parla troppo e corre poco. Io ci metto comunque la faccia. Critiche? Fanno parte del gioco e vanno accettate. Dobbiamo solo chiedere scusa ai tifosi".
C'è però un altro elemento della rosa molto importante che non sta prendendo affatto bene la situazione che si sta venendo a creare, ma che sta in silenzio, ovvero Cyril Thereau. Il giocatore è l'unico attaccante con un ruolino di gol rispettabile ed è anche l'unico con una qualità sopra la media in avanti. Il suo silenzio però è molto preoccupante e la faccia indiavolata rivolta ai suoi compagni dopo il gol tutto indica tranne che un giocatore tranquillo. Ecco quindi arrivare la notizia tanto temuta. Gianluca Di Marzio infatti ha svelato che la Sampdoria farà un tentativo per strappare Cyril all'Udinese, con un incontro tra le due società previsto già per oggi. I friulani così rischiano seriamente di perdere il loro uomo migliore. La speranza di tutti, tifosi e addetti ai lavori, è che la dirigenza risponda picche alla Sampdoria, ma la confusione è tale ora che una cessione dolorosa, insensata e suicida, non è completamente da escludere.
Chiudendo invece con gli obiettivi di mercato di cui parlava Collavino, l'Udinese farà un tentativo per Ola John, anche se il Genoa è forte sul ragazzo e sullo sfondo ci sono anche Reading e Real Sociedad. Inoltre si cerca una punta. Matri, Okaka e Paloschi i nomi. Il primo è difficile, visto che ha già un accordo con il Parma e il Sassuolo non lo cederà fino a quando non troverà un sostituto. Okaka invece è chiuso da Gray, ma il suo agente ha negato la possibilità che arrivi ad Udine (vedremo se sono parole di facciata o se Pozzo proverà a fargli cambiare idea). Paloschi è dunque il nome più fattibile. Alla SPAL ha la concorrenza di Bonazzoli, Antenucci, Floccari e Borriello. Dato che l'ex Chievo è a caccia di rilancio, potrebbe valutare positivamente un trasferimento ad Udine, dove avrebbe sicuramente più spazio, visto che per ora l'unica prima punta in rosa è Bajic ed è in netto ritardo di condizione.