I difetti di proiezione sono eventi che rendono una proiezione cinematografica non perfetta, limitando la qualità di uno spettacolo e rendendone la visione non appagante o addirittura fastidiosa. Chi meglio del presidente Aurelio De Laurentiis potrebbe confermarci ciò, e proprio intorno alla sua 'creatura Napoli', paiono essercene, ed anche più di uno.
'Restiamo tutti, più uniti che mai, e proviamo a vincere, perchè questo è quello che interessa alla città di Napoli ed alla sua splendida gente'. Un patto di ferro tra i senatori azzurri, che ha trovato d'accordo la società, la quale ha agito fino ad oggi puntellando la rosa solo ed esclusivamente in quei reparti non completi. Mario Rui, come vice Ghoulam, ed Ounas per far rifiatare lo stakanovista Callejon. Poi nulla più, il Napoli è già bello così com'è, tremendamente forte. Continuità, questa è la parola d'ordine che riecheggia negli ampi spazi di Castelvolturno. In realtà gli uomini mercato del Napoli non sono stati immobili, a godersi il sole di Capri o dell'accogliente penisola sorrentina. I rinnovi contrattuali di Lorenzo Insigne e di Dries Mertens hanno fatto felice i tifosi, i quali potranno gustarsi ancora a lungo le gesta in campo dei due campioni, pronti ad infiammare Fuorigrotta ancora per un bel po'. Nessuna cessione di rilievo, conferma in blocco (o quasi) della squadra che ha totalizzato ben 86 punti nello scorso campionato.
Tutto bene, tutto pareva filare nel verso giusto, ma come nella vita, purtroppo i grattacapi sono dietro l'angolo, e bisogna affrontarli per disinnescarli. Siamo ormai agli sgoccioli di agosto, la squadra ha già disputato un turno di campionato ed ottenuto il pass per la qualificazione alla fase a gironi della Champions League, ma due titolari dell'undici azzurro non hanno ancora rinnovato con il Napoli. Faouzi Ghoulam, e quei tanti tira e molla che non piacciono a nessuno. "State tranquilli, il futuro dell'algerino è dipinto d'azzurro" queste le parole che ci sono state ripetute da mesi, ma al momento l'accordo tra le parti non arriva, la firma sul rinnovo latita e si vocifera di un interesse del Monaco verso il laterale algerino. Sono più di trenta giorni che le intenzioni del Napoli e del terzino collimano, ma resta sempre una distanza, sempre meno ampia e più colmabile, che li separa. Regna comunque l'ottimismo, ci fidiamo, perchè in fondo sappiamo che Napoli è la dimensione gradita al fluidificante mancino. La fumata 'azzurra' dovrebbe essere dietro l'angolo, e noi tutti pronti a consumare l'atteso sospiro di sollievo.
Ben più spinosa, scabrosa, è la vicenda legata al nome di Pepe Reina. E' trascorsa un'estate intera, calda ed afosa, per certi versi soffocante, ma purtroppo non ha lasciato in dote novità riguardo al futuro del portiere spagnolo. Anzi, forse qualcosa si, la sua permanenza nel capoluogo campano è sempre più un'utopia. Non si è raggiunto nessun accordo tra il presidente Aurelio De Laurentiis ed il suo procuratore Quillon, i rapporti sono diventati man mano sempre più tesi, prossimi alla rottura, ciò non lascia presagire proprio nulla di buono. Nelle scorse ore ha bussato alle porte del Napoli 'niente-popo-di-meno-che' il Paris Saint Germain, con un offerta molto succulenta: sette milioni ai partenopei, 3.5 annui all'iberico, non proprio noccioline. La dirigenza azzurra vorrebbe pronunciare il 'no grazie' di rito, e non privarsi di un leader carismatico come Reina a fine agosto, pupillo dell'allenatore che ne ha fatto un punto cardine nella sua raccolta 'Sarrismo, estetica in movimento', ma dinnanzi ad un'offerta così appetitosa è difficile restare indifferenti, soprattutto se il Napoli non intende rinnovare il contratto al proprio tesserato. Cederlo, significherebbe trovarsi davanti ad una scelta: promuovere Sepe titolare, o tuffarsi anima e corpo nel mercato cercando un nuovo portiere negli ultimi 3/4 giorni di possibili trattative. Rulli, Karnezis, siamo sicuri che valgano almeno la metà di Reina?
Un mercato tranquillo, quello del Napoli, che non si sta dimostrando tale. In attesa di accogliere in quel di Castelvolturno l'ultimo tassello gentilmente richiesto dal tecnico Maurizio Sarri (Oleksandr Zinchenko su tutti, sorprese paiono non dovrebbero essercene e dunque almeno per ora accantonato il sogno Federico Chiesa), ecco che la dirigenza sarà chiamata a sbrigare pratiche poco simpatiche. Verrebbe da dire 'non è tutto oro ciò che luccica'. Il Napoli è un complesso di primo livello, è ormai in pianta stabile nell'Europa che conta, dimostrando di praticare un calcio splendido, uno dei migliori del Vecchio Continente, ma qualcosa ancora non gira per il meglio. Questi intrighi, verità nascoste, sotterfugi, non vorremmo mai commentarli, e soprattutto sono vicende che non vanno affrontate a pochi giorni dalla chiusura del mercato, perchè così facendo viene minata la tranquillità di un gruppo che è chiamato a conquistare cìo che all'ombra del Vesuvio manca da più di venticinque anni: lo Scudetto.