Uno, due e finalmente tre. Il Napoli di Maurizio Sarri al terzo tentativo centra la vittoria all'esordio in campionato dopo la sconfitta col Sassuolo ed il pareggio dello scorso anno, l'insoddisfacente 2-2 di Pescara. Gli azzurri si impongono 3-1 al Bentegodi, contri i rivali scaligeri messi sotto per 80' minuti abbondanti. Un Napoli che in relativa scioltezza doma gli avversari, azzannandoli ai fianchi, ma che non concede però grandi dosi di spettacolo. Praticità, è questa la parola con cui racchiudiamo la serata della squadra di Sarri, la quale ha badato più alla sostanza che alla forma.
Quattro i cambi rispetto all'esibizione precedente, la vittoria casalinga contro il Nizza nel preliminare di Champions League. Dentro Chiriches, Zielinski, Diawara e Milik. Turnover ragionato, in previsione del return match europeo in programma martedì sera in Costa Azzurra, in casa di Balotelli e Snejider che questa volta saranno della contesa. Solo panchina per Mertens, mossa a sorpresa. Riposo anche per l'alfiere spagnolo Albiol e per i due soldatini del centrocampo, Allan e Jorginho. Il Napoli, che ha peccato di cinismo contro i francesi, prova a disfarsi di questa zavorra, ma nei primi trenta minuti non riesce a sbloccare il risultato, seppur le occasioni che crea non sono tantissime. Insigne squilla, Nicolas para. Per il resto, il Verona si rintana tutto nella propria metà campo, badando più a non prenderle, che ad offendere. Attendismo, classico atteggiamento di una neopromossa.
Supremazia del campo, ma il possesso palla degli azzurri non raggiunge il 60 per cento, dato anomalo per una squadra che ci ha abituato a monopolizzare questa statistica. C'entra Diawara, che non è Jorginho in fase d'impostazione del gioco. La palla non scorre via fluida come i giorni migliori, ma con il guineano di Conackry in campo è normalissimo, in quanto si perde in fraseggio, ma allo stesso tempo si guadagna e molto sotto l'aspetto della corsa, oltre a grossa qualità in fase d'interdizione. E' lui a recuperare innumerevoli palloni e stoppare sul nascere i timidi tentativi di ripartenza dei veronesi, che nell'intera prima frazione di gioco mettono raramente il naso fuori dalla loro metà campo. La gara ha buon ritmo, spettacolo godibile. Il Napoli alla mezzora viene baciato dalla fortuna e da un'azione d'angolo Souprayen segna nella porta sbagliata, mandando in estasi il popolo azzurro accorso nella tana gialloblù. Et voilà, la Dea Bendata arride agli azzurri, la fortuna è sempre ben accetta.
Hamsik ancora giù di giri, sbaglia forse un pò troppi appoggi ed in fase conclusiva, ma Re Mida Insigne invece dimostra di avere già tanta birra in corpo, e siamo appena a metà agosto. Dopo aver arato la sua fascia di competenza come se fosse l'uomo fulmine, Usain Bolt, serve a Milik un assist al bacio con il cuoio che chiede solo di essere spinto in rete: il polacco, freddo come un inverno a Tychy (sua città natale), non si fa pregare, e beffa Nicolas incrociando con il destro, ed andando a prendersi l'ovazione del pubblico amico. Agile come un ermellino, 'Arek' zittisce tutte le critiche realizzando un gol non facile. Lui, dimostra di non dimenticare troppo facilmente come si fa gol, mettendo ancora più in crisi mister Sarri. Mertens avvisato. Doppio vantaggio, il Napoli ipoteca il successo e mette le mani sui primi tre punti stagionali.
Si sporca i guantoni Reina, compiendo un miracolo su conclusione di Verde. Guantoni fin lì immacolati; poi basta che entri Mertens per confezionare il punto del tre a zero. Il folletto di Leuven ricarica le batterie in panchina dopo le fatiche del San Paolo di mercoledì sera, ed entra in campo tarantolato. Uno due sublime, a velocità supersonica, con il 'compagno di merenda' Insigne: il belga è anticipato d'un soffio dal portiere avversario ma Ghoulam è più lesto di tutti a depositare la sfera in rete. Festeggia così sotto un temporale estivo la sua prima rete in azzurro. Lo fa in una serata per lui particolare, alla centesima presenza con la maglia del Napoli. 1295 giorni dopo il suo arrivo all'ombra del Vesuvio, il laterale algerino iscrive il suo nome sul tabellino dei marcatori. Gioia meritata. La partita è in ghiaccio, triplo vantaggio che fa scorrere i titoli di coda al match, che però nelle fasi conclusive vive il sussulto d'orgoglio dei padroni di casa, inaspettato.
Stupidamente, Hysaj commette fallo da rigore, e viene espulso. Pazzini graffia dagli undici metri e la partita si rianima. Dire riaperta è un parolone, in quanto il Verona non da mai l'idea di impensierire seriamente il Napoli. In inferiorità numerica, Allan scala terzino destro, ruolo ricoperto in passato anche nell'Udinese, dimostrando quindi una certa dimestichezza anche in un'altra veste. Il tempo scorre via, gli azzurri controllano senza particolari affanni, ed al novantatreesimo possono esultare. Tre gol in trasferta, in risposta ai tre messi a referto dalla rivale Juventus nel pomeriggio. Il Napoli sembra essere più maturo, pochi ricami, bada maggiormente al sodo. Caratteristica che piace all'allenatore, ed anche ai tifosi. E' il modo giusto per iniziare la stagione.