Meno di un'ora di buon calcio è stata più che sufficiente per il Napoli di Maurizio Sarri per archiviare positivamente la pratica Espanyol nel debutto stagionale al San Paolo. Nonostante gli azzurri non abbiano indossato l'abito da cerimonia, lasciato negli spogliatoi per l'occasione di Gala di mercoledì sera contro il Nizza, la sfida contro i catalani è scivolata via senza alcun patema, senza soffrire minimamente, dominando in lungo ed in largo la sfida sebbene Mertens e soci non abbiano quasi mai dato la sensazione di voler accelerare più di tanto. Del belga e di Albiol i gol vittoria, ma ciò che conta maggiormente è aver visto nel complesso una squadra pimpante, brillante per certi versi, meno per altri.
Inizio a spron battuto dei partenopei, che nei primi cinque minuti di gioco assediano la trequarti avversaria lanciando un messaggio forte e chiaro alla concorrenza: Mertens ed Insigne sfiorano ripetutamente il gol, l'Espanyol non riesce quasi mai a mettere la testa fuori dal guscio. Il punteggio non si sblocca e l'atteggiamento degli ospiti spagnoli non lascia spazio a grandi giocate, nello stretto, che i protagonisti azzurri provano ugualmente. La serata storta - in quanto a finalizzazione - di Insigne pesa in parte ai padroni di casa - la speranza sugli spalti del catino di Fuorigrotta è che li abbia conservati per la settimana entrante - che tuttavia continuano a sciorinare il solito calcio, fatto di possesso e fraseggio, di verticalizzazioni e cambi di gioco, tenendo sempre a bada le ripartenze iberiche con una linea difensiva alta e concentrata.
Serve una magia per rompere il ghiaccio e, dopo averci provato ripetutamente dal limite e con qualche scorribanda personale, Mertens fa 1-0 da fermo. La punizione è un capolavoro, il destro secco che si infila nel sette non lascia scampo all'estremo difensore dell'Espanyol, beccato continuamente per le eccessive perdite di tempo in fase di rinvio. Dal gol all'intervallo il ritmo ed il trend della sfida non mutano affatto, con il leitmotiv della contesa che vede i partenopei lavorare costantemente ai fianchi della preda - così come potrebbe essere fatto mercoledì sera, anche se il Nizza difficilmente si chiuderà nella propria trequarti - con Jorginho che dirige alla perfezione l'orchestra dettando tempi e gestendo la sfera a destra ed a manca, Allan rincorre già tutti in ogni dove ed Hamsik e Callejon appaiono in crescita di condizione rispetto alle ultime apparizioni.
Stesso dicasi per l'avvio di ripresa, quando il Napoli alza leggermente i ritmi in pressione, senza far uscire l'Espanyol dalla propria trequarti se non con lanci lunghi e praticamente mai efficaci. Gli spagnoli sono alle corde ed il gol di Albiol chiude di fatto i giochi, dando la possibilità ai cambi - positivi quelli di Zielinski, Maksimovic, Hysaj e soprattutto Ounas - di legittimare punteggio e vittoria. E' l'algerino, nuovo acquisto sceso in campo per la prima volta a Fuorigrotta, a catalizzare l'attenzione nel finale di gara, quando negli ultimi venti minuti delizia il palato della platea presente con giocate di assoluto livello: un palo, qualche filtrante e numeri di valore che, tuttavia, dovranno essere confermati in test decisamente più probanti e di valore. Anche per quel che riguarda i subentranti, la condizione migliora a vista d'occhio: la mediana regge il colpo senza mai subire e cedere il passo ai rivali, stesso dicasi per la coppia di centrali Maksimovic-Chiriches, mentre Hysaj dimostra di aver ritrovato gamba e fiato dei tempi migliori.
Unica nota stonata della serata un Milik ancora non al meglio, avulso dalla manovra rispetto a Mertens e poco efficace in zona rete. Tuttavia, il polacco si batte e dimostra animo guerriero, di chi ha voglia di riprendersi ciò che gli è stato sfortunatamente scippato la passata stagione. Insomma, le indicazioni dell'ultima amichevole estiva sono più che positive per Sarri e soci; il tecnico toscano può guardare con relativa fiducia alla sfida di mercoledì sera contro il Nizza, quando servirà maggiore cinismo e cattiveria agonistica per provare ad archiviare già dal primo atto al San Paolo la questione preliminare. L'abito da sera, nel frattempo, è pronto.