Il centrocampista italo-brasiliano del Napoli, Jorginho, ha rilasciato un'interessante intervista al noto giornalista napoletano Carlo Avino per l'emittente Tv Luna. Tante le domande, a cui il mediano azzurro si è sottoposto con grande disponibilità. C'è un grosso entusiasmo intorno alla squadra, i tifosi si aspettano tanto il prossimo anno: "La carica che arriva dall'esterno per noi è il giusto carburante che ci fa andare avanti, e dare il massimo. Arriveranno senza ombra di dubbio periodi difficili, ma l'entusiasmo delle gente attenuerà questi momenti. E' stato un ritiro diverso rispetto agli altri, abbiamo sentito il calore dei nostri tifosi ancora di più. Sono grandi, lo dimostrano ogni giorno. Abbiamo lavorato davvero tanto, ma bisogna sempre migliorare e stiamo cercando di farlo. Seguiamo il mister, stiamo applicando in campo ogni sua idea di gioco, tutti noi abbiamo dato a Dimaro il 100%".
L'obiettivo del Napoli è vincere lo Scudetto, che manca da tanto, troppo tempo all'ombra del Vesuvio: "Il nostro obiettivo è quello di cercare di vincere più partite possibili. Solo con i tre punti, domenica dopo domenica, possiamo andare lontano. Lo Scudetto? Se riusciamo a vincere tutte le partite, sarà la conseguenza diretta vincere il titolo. Non oso immaginare cosa potrebbe accadere a Napoli in caso di tricolore. Si consumerebbe una festa lunga giorni, settimane, forse addirittura mesi. La gente lo aspetta da anni, sappiamo che sarà difficile, ma ci proveremo. Non basta esprimere un bel calcio, bisogna vincere anche quelle gare rognose in cui non saremo brillanti. In queste occasioni dovremo essere bravi a vincere lo stesso". L'avversario sarà la Juventus, reduce da sei titoli consecutivi: "In realtà no, dobbiamo guardare solo a noi stessi, tentando di fare qualcosa in più rispetto allo scorso campionato. Dobbiamo fare sempre meglio e se riusciamo a spingerci oltre i nostri limiti, allora possiamo fare grandi cose ed ambire a traguardi prestigiosi".
Tanta concorrenza a centrocampo. Zielinski, Hamsik oltre ai giovani dalle ottime prospettive Rog e Diawara: ma Jorginho resta una pedina fondamentale nel sistema di gioco di Maurizio Sarri: "Guardo innanzitutto alla squadra, quindi farò un bel campionato solo se la squadra farà bene. Il singolo viene in secondo piano, è importante il gruppo. Io farò il mio dovere, aiutare il Napoli a vincere le partite, e se tutti gli altri miei compagni fanno lo stesso, staremo sulla buona strada". In questo lavoro, un ruolo fondamentale lo gioca la sua famiglia: "Essere sereni è ciò che conta di più per un calciatore. Senza la mente sgombra non si va da nessuna parte. Serve tranquillità per fare bene il nostro lavoro. La mia famiglia è importante, mi sta vicino, io non riesco a trascorrere lunghi periodi lontano. Un pegno però potrebbe pagarlo, ovvero trascorrere 30 giorni fuori in caso di Scudetto: "Questo si, è un pegno che pagherei molto volentieri, lo capirebbe persino mia moglie".