Arek è tornato. Adesso sì, il Napoli lo si può urlare a voce altissima e può nuovamente goderselo in tutto il suo splendore. Un sinistro violento, secco, preciso, dritto al sette dove il portiere del Carpi non può arrivarci. Nella conclusione di Arkadiusz Milik c'è tutta la voglia del centravanti polacco di riprendersi ciò che è suo e che, sfortunatamente, gli è stato tolto circa otto mesi fa. L'infortunio al ginocchio sembra un ricordo lontano, che va sbiadendosi sempre più alle spalle delle prestazioni dell'attaccante ex Ajax. Le prime due sgambate in archivio, la terza, quella di maggiore valore, contro il Carpi, per testare forma e solidità della gamba operata. Milik c'è, lo dimostra secondo dopo secondo, passo dopo passo, fino al gol. 

Liberatorio. Il sinistro è preciso, come al solito. Poi il raddoppio, facile, con un tocco di destro, su assist di Ounas - l'altro osservato speciale della serata di Napoli-Carpi. Non ha perso smalto in questi lunghi mesi di riabilitazione. Arek morde l'erba, freme, è in palla e si vede. Torna protagonista della manovra azzurra come nei primi giorni della sua avventura partenopea, gioca con la squadra, dialoga con i compagni, rifinisce, chiude l'azione: Milik è tornato. Quanto sia mancato il polacco al Napoli nella seconda metà di stagione lo sa probabilmente soltanto Maurizio Sarri, fermamente consapevole che il migliore acquisto estivo potrebbe essere proprio l'elegantissimo centravanti mancino proveniente dai lancieri. 

“E’ importante aver segnato perché sono reduce da un infortunio, è importante prendere confidenza con il campo e con il gol. E’ stata pur sempre un amichevole, le partite importante verranno più in là. Scudetto? Perché no, ci spero ma non mi piace parlarne in televisione perché ho grande rispetto per le altre squadre. Concorrenza con Mertens? Siamo solo all’inizio, è importante avere un concorrente come Mertens. Ci saranno tante partite e ci sarà modo di giocare” le sue parole al termine della sfida contro gli emiliani.

La quiete, dopo la tempesta. Adesso Milik è pronto, dopo aver sofferto e guardato i compagni lottare in campo negli ultimi due mesi della scorsa stagione. Sarri sa di poter contare su di lui, su un centravanti che esegue al meglio lo spartito creato ad hoc per le qualità del polacco, decisivo come pochi nell'impatto in maglia azzurra. Alternativa a Mertens soltanto per modo di dire, complementare con il belga qualora la scelta dovesse cadere su entrambe in caso di necessità: un altro arco nella faretra del mister che può giostrare a suo piacimento le armi a propria disposizione. Milik offre al Napoli la sua qualità, la sua abnegazione, il suo innato senso del gol. Adesso che è finalmente tornato, non vuole più fermarsi.