Il Milan è certamente la squadra regina di questo calciomercato, in Serie A e non solo. Perchè con il clamoroso acquisto di Bonucci è arrivato probabilmente il segnale più forte a tutti: il Diavolo c'è, grazie alle strategie di Fassone e Massimiliano Mirabelli. Appunto il direttore sportivo del club di via Aldo Rossi si è concesso ad un'intervista, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, in cui ha ovviamente parlato a ruota libera toccando un sacco di argomenti e tracciando una sorta di bilancio fra passato, presente e futuro di questi primi mesi da dirigente milanista. Ovviamente la prima battuta è sull'argomento più discusso in queste ore: la prossima operazione in entrata, che riguarderà un attaccante. Sarà Andrea Belotti? Il Torino ha espresso il proprio dissenso riguardo al modus operandi attuato dai lombardi: "Ci dispiace se il Torino è irritato, abbiamo in mente una serie di attaccanti e stiamo chiedendo informazioni. Parlo con il Torino e sanno che stiamo monitorando Belotti come altre punte, di alcune avete parlato mentre non sono usciti i nomi di altri. Ci stiamo comportando con correttezza e trasparenza: avvisiamo le società prima di parlare con il calciatori".
Fra queste "altre punte" di cui sopra c'è Alvaro Morata. Per l'ex Juventus pare che il Real Madrid abbia presentato una richiesta di 90 milioni di euro, ma da parte del calciatore c'era stata un'apertura nelle scorse settimane, come confermato in queste parole: "Morata invece lo abbiamo sondato sin dall'inizio, ci aveva dato ampia disponibilità, poi sono sorte complicazioni tra finale di Champions e inserimento di diverse squadre e la pista si è raffreddata. Potrà riscaldarsi ma solo alle nostre condizioni".
Si parla anche delle operazioni già concluse positivamente per i rossoneri. Immancabile il riferimento alla storia che ha riguardato il giovane Gianluigi Donnarumma e il suo agente Mino Raiola, definita "l'acquisto più complicato" di queste ultime settimane: "Dal primo giorno il rinnovo di Donnarumma è stata la nostra 'mission impossible'. Abbiamo ereditato un giocatore in scadenza: non era riuscito il vecchio management, eccellente, a rinnovare, quindi siamo arrivati noi e per molti le chance erano pari a zero. Invece alla fine il risultato è stato raggiunto. Abbiamo lavorato sulla volontà di Gigio e della sua famiglia: volevano assolutamente il Milan, quella era la chiave più semplice".
La linea societaria è stata fin dai primi momenti piuttosto chiara e solidamente attuata: "Avevamo bene in mente ciò che dovevamo fare, senza annunci". E ancora: "Nel silenzio abbiamo ragionato e programmato, e poi affondato come avete visto".
Senza dubbi l'acquisto più facile, secondo il direttore, è stato quello di Andrea Conti. "Alla prima telefonata era già con la maglia del Milan, è stato straordinario". Il più intrigante, ovviamente, quello di Leonardo Bonucci: "Tutto è accaduto in un lampo, non ci siamo ancora resi conto. Ci siamo detti che o lo facciamo subito o non ne parliamo più". Strappare un giocatore ai bianconeri campioni d'Italia non è stata però una cosa semplice, nonostante i tempi piuttosto ristretti dell'operazione. Specie trattandosi di questa caratura di difensore, difficilmente reperibile nel calciomercato: "Con Sergio Ramos è uno dei centrali più forti al mondo, a livello tecnico e caratteriale. Nel corso degli anni ha imparato a vincere. È un acquisto importantissimo sotto tutti i punti di vista. Strapparlo alla Juve non è stato semplicissimo: abbiamo dato un bel segnale, non trovo le parole per esprimere la sensazione".
Riguardo all'amicizia con la Lazio ci sono quasi dei chiarimenti: "Con Lotito abbiamo ottimi rapporti". La trattativa che ha portato Lucas Biglia in rossonero è stata lunga, ma non ha lenito la bontà dei legami fra le due società: "Sa fare benissimo il presidente, è un esempio da seguire. Quando chiede una cifra non molla la presa neanche a morire, noi avevamo questo obiettivo - in riferimento all'argentino - e l'abbiamo portato in porto".
Mancano ancora 6 settimane di calciomercato e nonostante i tantissimi acquisti, forse il Milan potrebbe essere ulteriormente rinforzato. Uno dei tanti nomi che Mirabelli vorrebbe portare alla corte di Montella è quello di Renato Sanches, di cui dice: "Lo conosco bene fin dai tempi del Benfica. Al Bayern Monaco non ha trovato tanto spazio: se ci fosse la necessità di un altro centrocampista potremmo valutarlo ma a determinate condizioni". Mentre su Rachid Ghezzal, algerino svincolatosi di recente dall'Olympique Lione: "È un parametro zero, abbastanza interessante ma ora siamo concentrati su altro. Può anche esserci l'arrivo di una punta esterna: il mercato è lungo".
Chiude questo fiume di parole un messaggio nell'ottica del futuro dei milanesi, che non può che essere definito, nonostante tutto: "un cantiere aperto". Un cantiere su cui comunque bisogna lavorare al meglio, perchè le basi e le potenzialità sotto l'aspetto economico e tecnico ci sono, oltre ad una certa fortissima ambizione confermata da questa dichiarazione: "Serve assemblare gli elementi nuovi con quelli vecchi. Vorremmo vincere tutte le partite ma il nostro percorso è lungo, vogliamo aprire un ciclo. Tra 2-3 anni contiamo di diventare una squadra importante. Nella prossima stagione non dobbiamo far perdere ai tifosi l'entusiasmo che abbiamo ricreato. La squadra deve lottare in ogni match con un San Siro di nuovo pieno. Il nostro obiettivo è questo più che collocarci dietro alla Juve o ad altre formazioni, anche perché preferisco collocarmi davanti".