Joao Pedro si candida a diventare una bandiera rossoblu. Dopo una prima stagione in A altalenante, puntellata da grandi giocate ma anche da brutti stop, il trequartista brasiliano è pronto a prendere per mano il suo Cagliari, confermando una voglia di stupire e un'abnegazione che lo hanno reso perno imprescindibile per la creatura di Rastelli: "Spero sia il mio anno, - chiosa il fantasista in esclusiva alla Gazzetta dello Sport - punto a giocare, poi tutto verrà più facile". Parlando del suo allenatore, Joao Pedro non smette di tesserne le lodi: "Rastelli si è meritato la conferma. Ci siamo capiti dall'inizio, siamo simili. Io sono sincero e rispettoso come lui".
Reduce da momenti anche molto bui, Joao Pedro sembra un giocatore nuovo, lontano parente del ragazzo tormentato a causa dei numerosi stop: "Ho passato momenti duri - ricorda - ma credo di averli superati, ho fatto buone vacanze dai miei in Brasile e a Palermo dai parenti di mia moglie Alessandra. Sento che sto crescendo, che ho il piacere di stare in famiglia". Passaggio nevralgico, poi, sul mercato: "Ho sempre pensato di rimanere a Cagliari dove ho l'onore di giocare con la maglia numero 10 e di trovare continuità Posso farlo giocando da trequartista puro e ho piacere di avere in squadra altri due brasiliani amici come Rafael e Farias. Ma soprattutto sono contento di poter lavorare col nuovo staff allargato. Stiamo facendo un lavoro più specifico che nel calcio di oggi è importante. Ci alleniamo in modo diverso, anche per ridurre gli infortuni rispetto alla scorsa stagione".
Importante anche il punto di vista tattico, affrontato dal brasiliano con lucidità e lungimiranza: "Ho voglia di fare la differenza. Posso farla saltando il centrocampo e trovando spazi e tempi giusti. Poi devo innescare Borriello dentro l’area perché lì dentro lui fa gol. E la seconda punta la fa Farias che quando ti punta e può giocare uno contro uno è fortissimo". Infine, Joao Pedro ritorna sul brutto episodio dell'esultanza polemica contro il Pescara, dopo aver segnato un rigore inizialmente destinato a Borriello: "Volevano che calciasse Borriello, ma il rigorista sono io. Il Cagliari siamo tutti. Tutto chiarito, i tifosi possono stare tranquilli: per questa maglia ho sempre dato tutto".