Alla sua terza stagione sulla panchina del Napoli, Maurizio Sarri si affaccia con molte certezze e volontà di offrire alternative ad esse, per rendere la compagine azzurra ancora meno prevedibile nei confronti degli avversari e adattabile a diverse situazioni tecniche e soprattutto tattiche.

Le certezze a cui facciamo riferimento sono innanzitutto tecniche e di consapevolezza: Sarri ha infatti a sua disposizione una squadra che, nello scorso campionato di Serie A e anche in Champions League, ha dimostrato di essere tra le migliori realtà del panorama italiano e sicuramente quella che ha espresso il calcio migliore in termini di spettacolo sommato all’efficacia, con reparti compatti che giocano a memoria e si divertono, offrendo spesso uno spettacolo tecnico e tattico davvero appagante.

La seconda certezza riguarda il 4-3-3 che Sarri ha impresso, a sua immagine e somiglianza, al roster, che ha permesso al Napoli dello scorso anno di essere sia l’attacco più prolifico della serie A (94 gol) che la versione dei partenopei con più punti della storia a fine stagione (86). Anche dalla Champions League sono arrivati segnali importanti, fatti di un girone superato da prima in classifica, e di due partite dei quarti di finale contro il Real Madrid, campione in carica e riconfermatosi tale, molto più combattute di quanto il passivo complessivo delle due sfide possa esprimere (6-2 in favore dei madrileni). Il dato più preoccupante della scorsa stagione è il gran numero di 39 gol subiti durante il campionato, che hanno spinto il Napoli a perdere terreno su Juventus e Roma, a causa di sconfitte di misura e pareggi anche contro squadre che,sulla carta, non avrebbero dovuto presentare grosse difficoltà per i partenopei, prime fra tutte Palermo, Sassuolo e Pescara.

"Sarebbe stupido cambiare modulo visto che siamo stati la squadra più prolifica del campionato – ha detto domenica sera Sarri a Folgarida, nel tradizionale incontro con i tifosi – Possiamo migliorare, subendo qualche gol in meno. Inserire altri attaccanti sarebbe rischioso per il nostro equilibrio, ma stiamo lavorando per avere un'alternativa a gara in corso" (fonte GDS). Intenzione quindi di ripartire dalle certezze sviluppate nella scorsa stagione per Sarri, che riconfermerà il 4-3-3 come modulo tipo anche per questo nuovo anno, con il lusso di poter scegliere, in base alla situazione, tra giocatori di grande livello soprattutto nel reparto offensivo, ma con la volontà di sviluppare una variante utilizzabile soprattutto a partita in corso.

Verosimilmente questa variante sarebbe un 4-2-3-1 con il tridente formato da Insigne, Mertens e Callejon, alle spalle di un centravanti vero e proprio, ma dotato di grande mobilità e doti atletiche come Arcadiusz Milik, tornato a disposizione di Sarri dopo il brutto infortunio al ginocchio. Modulo utilizzabile come ariete offensivo per squadre particolarmente chiuse e attente che hanno proposto una difesa a tre, vero tallone d’Achille degli azzurri nella scorsa stagione, che spesso ha significato pareggio o sconfitta. Forte di una rosa dalla qualità e dalla profondità notevole, Sarri pare essere intenzionato ad aggiungere anche quest freccia all’arco del Napoli utilizzabile sia in partita in corso che non e che sfrutterà al massimo la versatilità dei singoli, partendo dai 3 di attacco, arrivando a Marek Hamsik, che in questo modulo coprirebbe il ruolo di regista basso e a tratti di mediano.

Riconferme, certezze e anche qualche novità nel futuro dei partenopei per affrontare questo campionato con più versatilità e imprevedibilità, con il sogno scudetto sempre presente nella mente di giocatori, staff tecnico, dirigenza e tifosi, senza dimenticare i preliminari di Champions League nel mese di agosto.