Nei primi giorni di ritiro a Dimaro il Napoli ha ripreso esattamente da dove avevo lasciato lo scorso 31 Maggio, dopo la rotonda ed inutile vittoria per 4 a 2 in quel di Genova, sponda Samp. Ecco quindi subito il trio di folletti in attacco, con Insigne, Ounas (probabilmente inserito da Sarri per facilitarne la memorizzazione di schemi e movimenti) e l'immancabile Dries Mertens, più volte cercato dai compagni ed autore già di diverse marcature nelle prime partitelle. Lo stesso Mertens si è reso poi protagonista di un piccolo rimbecco al neo-compagno Ounas, reo di non aver saputo accorciare il campo nella giusta maniera durante la fase di non possesso. Insomma, i primi giorni di ritiro raccontano di un Mertens vero e proprio leader del progetto tecnico di Maurizio Sarri. 

Dall'altra parte del campo lo osserva Arkadiusz Milik, botto di mercato della scorsa stagione, arrivato a Napoli tra lo scetticismo generale e con addosso un cartellino del prezzo piuttosto elevato, salvo poi far ricredere tutti nello spazio di un mese e mezzo, con 7 gol in 9 presenze e la sensazione di un calciatore che stava per esplodere sia dal punto di visto tecnico/tattico, sia dal punto di vista fisico (in molti avevano già preso a chiamarlo "Armadius" a causa delle sportellate che rifilava in continuazione ai difensori avversari). Nel momento più bello, però, è arrivato il crack in Nazionale che, difatti, ha messo la parola fine alla stagione del polacco già nel mese di ottobre, nonostante le sporadiche apparizioni, ed il gol contro il Sassuolo, collezionate da marzo in poi. Milik, al suo rientro, si è trovato completamente chiuso da Dries Mertens, nel frattempo diventato titolare della posizione di centravanti a suon di gol e prestazioni sontuose. Quale futuro aspetta dunque il bomber ex-Ajax?

La sensazione, con la partenza di Zapata ed anche quella probabile di Leonardo Pavoletti, è che Milik dovrebbe ritagliarsi molto spazio al centro dell'attacco azzurro, soprattutto nei primi sei mesi di stagione, quelli più ricchi di impegni con Campionato, Coppa Italia e, si spera, Champions League che impongono alle squadre un ritmo di lavoro elevatissimo ed una partita praticamente ogni tre giorni. In quelle occasioni dovrà essere bravo Milik a farsi trovare pronto, convertendo in rete le numerose occasioni che verosimilmente gli si presenteranno davanti. Mister Sarri crede ciecamente nel talento del giovane polacco (ricordiamo sempre che è un classe '94) e di sicuro punterà forte su uno dei suoi cavalli di razza. Ad oggi però sono sicuramente da escludere esperimenti tattici che comporterebbero la presenza in campo contemporanea di Mertens e Milik al centro dell'attacco, in un 4-4-2 o 4-2-3-1, salvo ovviamente situazioni complicate in cui si è sotto nel punteggio e si va alla disperata ricerca del gol. Per Maurizio Sarri l'equilibrio è fondamentale, ed il 4-3-3 offre garanzie troppo elevate per potervi rinunciare.

Mertens e Milik sono passati quindi in 12 mesi da compagni di scorribande nelle difese avversarie a "nemici" per una maglia. La speranza dei tifosi è che questa concorrenza continui a stimolare i due azzurri, magari facendoli rendere ancora di più rispetto alla scorsa stagione...