L'acquisto di Fabio Borini da parte del Milan ha sorpreso un po' tutti, anche se non ancora ufficiale, ma comunque in dirittura d'arrivo: si parla di 6 milioni di euro fra prestito ed obbligo di riscatto. Il calciatore, all'arrivo a Milano, si è detto felice all'idea di poter vestire la maglia rossonera.

Per una squadra che l'anno prossimo dovrà affrontare il triplo impegno, un innesto come questo potrebbe rivelarsi fondamentale. Un'operazione a basso costo che porta dal Diavolo quello che sarà l'erede naturale di Lapadula (indirizzato verso il Genoa) per caratteristiche tecniche, ma in grado di ricoprire indifferentemente più posizioni rispetto all'italo-peruviano: l'ex Roma ha giocato ricoprendo tutte le posizioni d'attacco, dall'ala mancina o destra alla prima o seconda punta, passando pure talvolta a giocare esterno di centrocampo in un 4-4-2. Una duttilità data dalle qualità del calciatore, efficaci e gradite a qualsiasi allenatore in qualsiasi zona del campo: tanta grinta e carica agonistica unita a delle capacità balistiche non indifferenti ed un ottimo senso della posizione. La scelta di Borini, in un certo senso, non è una scelta: per adesso, non delinea infatti un quadro tecnico, perchè lascia viva la possibilità sia di una ripartenza dal 4-3-3 sia di un cambiamento verso altre soluzioni tattiche.

L'utilità reale di questa acquisizione dal Sunderland la darà dunque soltanto il tempo: dipenderà infatti da quali saranno i nuovi innesti. Dovessero concretizzarsi gli arrivi di Hakan Çalhanoglu e di una punta (Kalinic?), ad esempio, si andrebbe in maniera piuttosto diretta verso un 4-3-1-2: la tecnica del turco a supporto di André Silva e il nuovo attaccante, con Borini a fare da primo ricambio, e Suso che dovrebbe adattarsi ad un movimento da trequartista (e peraltro risulterebbe anche difficilmente titolare in un sistema come questo).

Con questa soluzione, Borini e Suso sarebbero riserve delle punte (con caratteristiche ben diverse).

Dovesse invece riaccendersi la pista che porta a Keita Baldé (o in alternativa quella del ritorno di Deulofeu, sempre più improbabile), sempre insieme all'arrivo di questo centravanti che a questo punto sarebbe un profilo più mobile - come potrebbe essere quello del sogno Aubameyang, in grado anche di muoversi da ala destra - ecco che Suso completerebbe il 4-3-3 e difatti si ripartirebbe dallo stesso schema della stagione passata, con Borini che sarebbe semplicemente il primo ricambio come attaccante esterno.

Schierandosi così Borini sarebbe la prima alternativa sull'esterno (ricordandoci anche che Bonaventura può essere alzato su entrambi gli out), mentre l'attaccante sarebbe un rincalzo per André Silva, magari adattabile per caratteristiche anche sull'esterno.

Gli altri due acquisti del Milan, comunque, si delineeranno soltanto dopo che verranno completate tutte le operazioni in uscita. Già persi Deulofeu ed Ocampos, rientrati nei rispettivi club dopo i prestiti, con Lapadula che come abbiamo detto adesso ha il via libera per muoversi verso Genova e il contratto di Honda che scadrà ufficialmente domani, rimane da definire la cessione di Carlos Bacca, dopo che il colombiano aveva detto che rimanere gli avrebbe fatto piacere. Pare che il club non condivida questa posizione: ci sono tante sirene dall'estero per il numero 70 rossonero, a partire dal richiamo di Siviglia, passando per l'ipotesi Olympique Marsiglia o l'esotica idea turca. Una cosa è certa: per la punta sudamericana non c'è più spazio e l'acquisto di Borini servirà anche per avere, intanto, una certezza in più. Questo per poter anche agire con più calma rispetto agli altri innesti, visto che l'avvio di stagione per il club di via Aldo Rossi sarà piuttosto anticipato (a fine luglio ci sono i preliminari di Europa League, mentre la Serie A inizia tre settimane dopo).