Due anni tra inferno e purgatorio, ma per la seconda stagione consecutiva il Parma può celebrare una promozione a fine stagione. E se un anno fa si parlava di un ritorno tra i professionisti e di un riscatto dell'immagine di un club che ha fatto sognare gli amanti e gli appassionati del calcio di provincia, quest'anno la compagine ducale ha fatto sul serio. E si è conquistata un posto in serie B, categoria nella quale i crociati hanno fatto la loro ultima apparizione nel 2009, quando vinsero il campionato e tornando subito tra i grandi. Molto bravo è stato Roberto D'Aversa, il tecnico che è stato chiamato a novembre e che ha trascinato la squadra prima ai playoff, e poi alla vittoria. Con la ciliegina sulla torta dato dal successo in finale contro l'Alessandria, squadra che veniva data come favorita alla vigilia ma che ha dovuto fare i conti con la superiorità tecnica e di esperienza di alcuni giocatori decisamente fuori categoria. A decidere la gara giocata al "Franchi" di Firenze, affollato da quasi 8mila giocatori, un gol per tempo: Scavone nel primo, Nocciolini nel secondo.
Il Parma cerca di lavorare il proprio avversario al fianco, al contempo l'Alessandria non si scompone e non lascia spiragli ai propri avversari. Ritmo di gioco decisamente basso, complice il gran caldo che imperversa su Firenze. La prima palla-gol è però per i piemontesi con Gonzalez, che al 6' calcia a giro da 25 metri e non trova la porta, ma fa da anticamera alla gioia ducale: movimento di Calaiò sulla destra, assist al bacio per Scavone che si inserisce con i tempi giusti e batte Vannucchi per l'1-0 al 10'. La formazione di Pillon a questo punto non può non scoprirsi, arrivano anche un paio di tentativi di Gonzalez ma è ancora il Parma a sfiorare il bis: gran giocata di Baraye per Calaiò al 19', ma l'Arciere calcia addosso a Vannucchi da ottima posizione. Ducali che dimostrano di avere centrocampisti e punta fuori categoria, Alessandria che sbaglia tanto sul pressing avversario: Nocciolini cerca il jolly dal limite al 22', trovando la parata di Vannucchi. Poi, al 25', scocca il moomento del timeout imposto dall'arbitro: tutti a dissetarsi. Il Parma non si ferma, Scozzarella disegna calcio in mezzo al campo mentre i piemontesi si affidano ancora a Gonzalez, che calcia alla mezz'ora ma ancora una volta non centra i pali di un Frattali inoperoso nel primo tempo. Nervi tesi a fasi alterne per una prima frazione che vede il Parma meritatamente in vantaggio, e a 45 minuti dal ritorno in B.
Alessandria che inizia il secondo tempo con il coltello tra i denti, consapevole del fatto che i primi minuti della ripresa possono essere quelli giusti per pareggiare. Frattali rischia grosso in uscita alta su Gonzalez ma i compagni della difesa del Parma lo salvano, poi Fischnaller calcia dal limite ma sbaglia mira. I ducali si chiudono bene, i protagonisti del tridente provano a respirare ma il pressing degli uomini di Pillon è sempre più asfissiante, anche se la lucidità negli ultimi metri è spesso carente per Gonzalez e compagni. Dalla panchina il tecnico dei piemontesi pesca Iuculano al posto di Nicco, mentre dall'altra parte D'Aversa perde Scozzarella per infortunio: dentro Giorgino al posto dell'ex Trapani. E proprio il nuovo entrato in casa parmense è subito decisivo nell'azione che porta al raddoppio: la palla lo raggiunge a centro area, poi un rimpallo favorisce Nocciolini che è lesto a battere Vannucchi. Il nervosismo torna a salire, l'Alessandria si getta di nuovo in avanti e Sosa di testa da pochi centimetri manca il bersaglio grosso, facendo disperare un Pillon che poi tenta il tutto per tutto con Evacuo (un ex) al posto di Celjak, D'Aversa risponde e passa alla difesa a tre con l'inserimento di Coly al posto dello stesso Nocciolini. Parma che ha il killer instinct incorporato, ma Baraye non chiude la pratica prima di lasciare il posto a Edera, ma la festa è sempre più vicina. E si concretizza nonostante Gonzalez ed Evacuo cerchino di riaprire la gara nel finale, macchiato dal rosso (eccessivo) a Gozzi.