Arrivò ad Udine con l'etichetta del nuovo regista, da cui far rinascere l'Udinese dopo il ciclo Guidolin e da cui ricostruire il centrocampo. Guilherme dos Santos Torres arrivò in Friuli, dopo trattative con vari altri profili simili, con la nomea del giocatore dai piedi buoni, che avrebbero dovuto illuminare di nuovo la manovra offensiva delle zebrette, che, nell'ultimo anno con il tecnico di Castelfranco, si era un po' spenta. Il nuovo mister, Stramaccioni, lo mette sin da subito al centro del centrocampo a cinque, in modo che faccia da schermo davanti alla difesa e che possa impostare l'azione, con sempre Totò Di Natale lì davanti a fare da punto di riferimento (e Muriel, le poche volte che è in forma, negli altri casi Thereau, il quale da riserva passa in poco tempo a titolare fisso). La partenza è buona, con il brasiliano che, arrivato dal Corinthians per ben 4 milioni e annunciato in pompa magna dall'allora DS Giaretta, riesce effettivamente a giostrare benino là in mezzo, facendo intravedere la possibilità di diventare un pezzo importante della nuova Udinese. Qualcosa però non funziona. Guilherme si ferma a quelle poche buone partite iniziali, non mostra alcun miglioramento. Troppo lento e macchinoso anche dopo svariate partite e a forma fisica che dovrebbe essere ormai al top. Mantiene sempre lo status di titolare, perchè è stato pagato molto, è un classe '91 di prospettiva e ci sono poche alternative. Tutti sperano che faccia un po' il percorso del "Pek" Pizarro. Un'annata di ambientamento e poi l'esplosione. Non andrà così.
Nella stagione 2015/2016 parte di nuovo bene. Gran gol contro il Novara in Coppa Italia e musica che con Colantuono sembra cambiata. La sorte però decide che non deve essere così. L'ex Corinthians infatti viene colpito da un brutto infortunio all'inguine, che lo costringe all'intervento e lo tiene fuori per 4 mesi. Un tempo sufficiente a farlo scendere nelle gerarchie, anche perchè nel frattempo, con il contemporaneo infortunio di Merkel, la società mette sotto contratto Lodi, svincolatosi dal Parma e che sembra più adatto al gioco dell'Udinese, che resta comunque tutt'altro che trascendentale. Rientra dopo la pausa invernale e, grazie al crollo verticale della squadra, Colantuono gli dà qualche chance nonostante tra ambientamento e scarsa forma fisica Guilherme sembri ormai un pesce fuor d'acqua. Ottiene due spezzoni e tre partite dal primo minuto, ma un nuovo problema muscolare lo mette definitivamente ko. L'Udinese si salva alla penultima giornata e la società decide di attuare la rivoluzione della rosa che non aveva effettuato dopo l'era Guidolin. Tra i giocatori che non rientrano nei piani c'è anche Guilherme, che potrebbe partire nel caso in cui arrivi una squadra disposta ad offrire quanto pagato dai friulani per prelevarlo dal Corinthians. Il 16 luglio arriva il Deportivo La Coruna, disposto a prenderlo in prestito con diritto di riscatto fissato a 4 milioni, ovvero la cifra sborsata per portarlo in Europa. Lascia quindi Udine dopo 44 presenze, 1 gol e 3 assist. Nulla di indimenticabile. In Spagna sembra trovarsi più a suo agio e col Deportivo, con cui gioca 30 partite e mette a segno anche una doppietta contro l'Osasuna, sembra trovare la sua dimensione. Guilherme a fine stagione dichiara di voler restare, l'Udinese dal canto suo non ha alcun motivo per fare resistenza e ieri alla fine è arrivata l'ufficialità del riscatto.
Questo il comunicato ufficiale del Deportivo La Coruna, in cui gli spagnoli annunciano anche che il brasiliano ha firmato un contratto quadriennale: "Guilherme dos Santos Torres (Santo André, São Paulo, 5 de abril de 1991) ha firmado esta tarde el contrato que le une al Real Club Deportivo las 4 próximas temporadas.
El Club ha ejecutado la opción de compra que figuraba en el contrato de cesión hasta el 30 de junio del Udinese (al que pertenecía desde 2014) y de este modo ata al mediocentro brasileño que esta temporada disputó 2.280 minutos en 30 partidos disputados (26 de ellos como titular) y anotó dos goles."