L'ultimo giorno di scuola in casa Napoli coincide con il delicato impegno di Marassi, match da giocare in casa della Sampdoria, che nutre solo obiettivi secondari, quello di poter attentare al decimo posto in graduatoria. Per gli azzurri, vale molto di più. C'è ancora in ballo il secondo posto, ma l'attuale gap che separa il Napoli dalla Roma (1 punto), non consente agli uomini di Maurizio Sarri di essere padroni del proprio destino. Un blitz al Ferraris potrebbe quindi non bastare per conquistare la seconda piazza in graduatoria. Bisogna sperare negli 'amici' genoani, affinchè riescano a bloccare la Roma, all'Olimpico, davanti al pubblico di casa che accalcherà l'impianto anche per celebrare Francesco Totti, nella sua ultima partita da calciatore. Che la Roma faccia cilecca, diciamocela tutta, è molto improbabile che accada, ma il Napoli ha il dovere di crederci, fino in fondo. Deve farlo, per non avere rimpianti, per non sentirsi dire di non averci provato fino in fondo. Del resto, la locuzione "Anche il più terribile fallimento, anche il peggiore, il più irrimediabile degli errori, è di gran lunga preferibile al non averci provato"  enunciata in Grey’s Anatomy deve fungere, in questo caso, da stimolante, stuzzicante monito.

La squadra è al lavoro a Castelvolturno. Sessioni d'allenamento a porte chiuse, il gruppo è tenuto lontano da occhi indiscreti. Il tecnico Sarri non snaturerà la proria creatura, ma probabilmente cambierà qualcosa, soprattutto nella zona nevralgica del campo, il centrocampo. Ci sono buone possibilità di rivedere la mediana 'young', con Piotr Zielinski e Amadou Diawara in campo, contemporaneamente, dal primo minuto, in luogo di Jorginho ed Allan, il cui minutaggio, nelle ultime uscite, è accresciuto. L'ultima volta che i due 'ragazzetti' hanno giocato insieme dall'inizio, risale ad un mese fa, ed il punteggio finale ha arriso agli azzurri: 0-1 in casa dell'Inter. Linea verde, questo è l'orientamento del trainer partenopeo.

Intanto, in casa Napoli continua a tenere banco la vicenda Pepe Reina. Nella consueta cena di fine campionato, in cui il presidente Aurelio De Laurentis ama pronunciare il cosiddetto 'messaggio di fine anno', non ha risparmiato parole al vetriolo nei confronti del proprio portiere spagnolo, reo, secondo il suo parere, di aver peccato di superficialità, essersi distratto troppo, in campo, ed aver subìto gol evitabili. La risposta dell'iberico, sopraggiunta attraverso i social network, non si è fatta attendere, e Reina ha risposto per le rime al suo presidente, con il seguente tweet: "La vera eleganza è restare indifferenti di fronte a gente che vale poco". Alta tensione, dunque, alla vigilia di una gara che potrebbe valere l'accesso diretto ai gironi di Champions League. Questa diatriba ha infastidito non poco i tifosi azzurri. C'è chi si è schierato dalla parte del numero uno azzurro, chi invece al fianco del presidente. Il futuro di Reina, in maglia azzurra<, appare ad oggi utopistico.  Ma il clima di tensione, di acuta agitazione, non aiuta il gruppo. La gestione dell'ambiente, di certo, non è il cavallo di battaglia di De Laurentis. Questa, è solo l'ultima querelle tra il presidente e la sua rosa.