Maggior numero di punti in un campionato a 20 squadre della sua storia, maggior numero di gol realizzati in  una stagione, maggior numero di vittorie in trasferta nella storia del campionato, vittoria più larga della storia fuori casa. Questi sono solo alcuni dei record battuti dal Napoli nella stagione corrente, ribattezzata già da molti come la "stagione dei record" della storia azzurra. Una stagione che però, salvo clamorosi ribaltoni dell'ultima ora, vedrà il Napoli terminare in una posizione di classifica peggiore di quella dello scorso anno. Una contraddizione tra numeri e risultati oggetto di più di qualche discussione fra tifosi ed addetti ai lavori. 

Estrarre delle considerazioni oggettive in tale circostanza potrebbe non essere semplice, ma soffermandosi su alcuni dati in particolare è possibile risalire ad un identikit preciso di questo Napoli e, probabilmente, del Napoli che verrà. Il record di punti, ritoccato per il secondo anno consecutivo, è simbolo di una squadra che, a dispetto delle apparenze e delle dicerie di inizio stagione, ha continuato e quasi ultimato il suo processo di crescita, grazie alla scoperta di nuovi fenomeni (Mertens ed Insigne consacrati, la florida linea mediana dei ragazzini) e la conferma dei capisaldi (Hamsik, Koulibaly, Jorginho) dei successi della scorsa stagione. Ancora più importante, viste le premesse di inizio stagione, il dato relativo al numero di reti realizzate: 111, sette in più dell'anno passato, con una partita ancora da disputare. Con un Gonzalo Higuain in meno. Dato che diventa quindi ancora più importante alla luce di tali considerazioni, e che da ragione a quanti hanno sempre sostenuto che fosse il gioco, e non l'estro del singolo giocatore, il vero motore di questo Napoli.

L'andamento strepitoso lontano dalle mura amiche (12 vittorie e 40 punti complessivi, record nella storia della serie A a 20 squadre) racconta di una squadra ormai matura, che affronta ogni partita allo stesso modo e contro qualunque avversario, imponendo il proprio gioco indipendentemente dalle latitudini a cui si tiene l'incontro. Un deciso passo in avanti in termini di "mentalità" (la sacra parola), compattezza e sicurezza di un gruppo eccezionale, sempre più saldo e pronto a respingere qualunque accusa. 

Il terzo posto, come detto, sembra stonare con tutti i numeri presentati e con gli innumerevoli complimenti che la squadra di Maurizio Sarri riceve ogni domenica da giornalisti ed addetti ai lavori al termine di ogni incontro. Bisogna però considerare che, oltre agli azzurri, anche la Roma e la Juventus hanno disputato stagioni eccezionali, e, nonostante la differenza notevole in termini di qualità del gioco espresso, le due squadre che precedono gli azzurri in classifica hanno grossi meriti. A livelli così alti sono sempre i dettagli a fare la differenza, e, molto spesso, questi dettagli non si misurano con alcun tipo di statistica. Non c'è un numero per esprimere la cattiveria agonistica, la disperata forza mentale che impone ad un singolo giocatore, e, di riflesso, a tutta la squadra, di non arrendersi alla sconfitta. Ed è proprio su questo che deve lavorare il Napoli per il futuro, aggiungendo "dettagli" ad una squadra che a livello statistico sembra perfetta (fatta eccezione per il dato dei gol subiti, che rispecchia l'andamento reale della classifica, e che, ancora una volta, fa pensare che in Italia il vero dato per misurare la forza di una squadra lo si trova alla casella dei gol subiti). 

I tifosi napoletani, in massa, si sono detti a più riprese contentissimi della stagione disputata anche in mancanza di approdo diretto alla fase a gironi della prossima Champions League. La strada sembra tracciata e sembra che una maturazione stia avvenendo anche per quanto riguarda una grossa fetta della tifoseria partenopea. Che sia secondo o terzo posto per adesso non importa, le voci di un patto-scudetto all'interno dello spogliatoio lasciano delle sensazioni positivissime in tutto l'ambiente ed è da qui che il Napoli ripartirà il 5 Luglio, a valle del rompete le righe di domenica 28 Maggio al Ferraris di Genova, sponda Samp. Poco importa del terzo posto, soprattutto a quei tifosi, come chi vi scrive, che ricordano benissimo le previsioni di un Napoli fra il quarto ed il sesto posto ad inizio campionato. Il Napoli continua a correre, e non si fermerà davanti a nessuno e, questo, è un altro dato oggettivo.