Il Napoli saluta il San Paolo nel migliore dei modi, archiviando la stagione interna con un netto e rotondo 4-1 ai danni della Fiorentina di Paulo Sousa, travolta dai gol di Koulibaly, Insigne e di Mertens (2). Napoli che confeziona così la vittoria numero venticinque in campionato, salendo a quota 83 punti stagionali che rappresentano il miglior bottino della squadra partenopea di tutti i tempi. Gol e spettacolo a Fuorigrotta, con Maurizio Sarri che si gode il successo e commenta così quanto accaduto ai microfoni di Sky Sport. 

"Era una partita rischiosa, la non contemporaneità delle partite ci aveva messo in una situazione mentale difficile. I ragazzi hanno dato una grande risposta sul piano della mentalità, vincendo netto contro una squadra che ha fatto discretamente bene. Contro la Fiorentina abbiamo sempre avuto vita difficile, la squadra invece è rimasta sempre concentrata ed è un sintomo di crescita".

Nella soddisfazione generale, anche un pizzico di amarezza per Mertens, che richiamato in panchina ha mostrato un pizzico di broncio per non aver avuto la possibilità di raggiungere Dzeko in vetta alla classifica dei marcatori: “Dries sta facendo il fenomeno in campo, non fuori. Avevo chiesto prima della gara a quanti gol fosse Dzeko e mi avevano detto 27 probabilmente non avevano aggiornato con il gol di oggi. Magari potevo fare un altro cambio ma era giusto dare spazio a Pavoletti che era da tanto che non entrava. Gli obiettivi personali vanno bene, ma quelli della squadra sono sempre più importanti. Non ho parlato co lui del rinnovo, era importante restare concentrati sulla partita. Sicuramente questo gioco lo aiuta, ma lui sta migliorando in tutti i movimenti da prima punta. Probabilmente farebbe discretamente anche in altre squadre”.

Ed ancora, riguardo i miglioramenti da fare in vista della prossima stagione: “La prima cosa da fare è cambiare quello che fa i sorteggi. Siamo l’unica squadra al mondo che è stata eliminata in due competizioni diverse dalle due finaliste di Champions”. Al di là delle battute, la chiosa riguarda la sua carriera, arrivata dopo questa stagione all'apice: “Dieci anni fa, dopo il Pescara mi ero avvicinato alla Serie A ma le trattative non andarono a termine. Forse negli anni successivi ci ho messo del mio, non penso di essere cambiato tanto. Forse invecchiando sono più paziente, anche se ancora non ne ho tanta. Forse è cambiato anche il calcio, il gusto collettivo che si avvicina più al nostro calcio. Se mi stanno chiamando altre squadre? Se non ho il numero in rubrica non rispondo, quindi è inutile chiamarmi”.

Altrettanto soddisfatto anche Marek Hamsik, che ai microfoni di Sky Sport non ha parlato della vittoria sulla Fiorentina, ma si è spostato già in ottica Scudetto in vista della prossima stagione: “Rimane una gioia per tutti, abbiamo fatto un grandissimo campionato in totale. Sarà un peccato arrivare terzi dopo questa grande stagione, sicuramente ci sentiamo di meritare il secondo posto. Ancora non è finita, vediamo cosa può succedere. Oggi abbiamo dato una grande risposta, con una grande vittoria davanti ad un grande pubblico. In questo momento dobbiamo pensare al futuro, su questi risultati dobbiamo lavorare per vincere qualcosa il prossimo anno. La società deve essere brava a mantenere questa squadra intatta, questa squadra è forte e completa. Questa è la base per l’anno prossimo, quando proveremo a vincere lo scudetto”.