Il Napoli di Maurizio Sarri nella giornata di domani (sabato, ndr) partirà alla volta di Torino, sponda granata, per affrontare la squadra allenata da Mihajlovic, reduce dal brillante pareggio nel derby cittadino e, in generale, in ottimo stato di forma (i granata sono imbattuti da quasi due mesi). La vigilia del match è stata però contrassegnata perlopiù dal dibattito sul posticipo serale in programma allo stadio Olimpico di Roma, dove i giallorossi ospiteranno la Juventus, fresca di successo nelle semifinali di Champions, a cui basta un solo punto per laurearsi campione d'Italia con le ormai consuete due/tre giornate d'anticipo. Un eventuale pareggio che farebbe molto comodo al Napoli, distante solo un punto dalla squadra capitolina, ma che comunque non porterebbe nessun tipo di beneficio nel caso in cui i partenopei non riuscissero ad espugnare l'altro stadio Olimpico, quello di Torino.

Napoli quindi costretto a vincere tutte e tre le partite di campionato rimanenti; una situazione del tutto analoga a quella dello scorso anno, con una piccola differenza: stavolta sono gli azzurri ad inseguire la Roma, che con tre successi si garantirebbe l'accesso diretto alla fase  gironi della prossima Champions League. 

Il Toro quest'anno ha vissuto una stagione interlocutoria, fatta di alti e bassi continui, con una partenza sprint che fece accostare a molti le parole "Toro" ed "Europa", come possibile outsider del campionato (ruolo che poi è stato preso dall'Atalanta). La stagione può comunque considerarsi positiva, soprattutto per quanto il Torino ha fatto vedere nella metà campo offensiva, con un Andrea Belotti definitivamente consacratosi come il miglior centravanti italiano del dopo-Vieri.

Per la partita di domenica Mihajlovic dovrà far fronte a due squalifiche importanti, con Acquah e Moretti entrambi ai box per problemi disciplinari (il primo espulso con conseguenti dichiarazioni al vetriolo nel dopo-partita, il secondo squalificato per problemi di diffida). Il loro posto, nel 4-2-3-1 con cui il Torino ha affrontato le ultime uscite di campionato, dovrebbe essere preso da Baselli ed uno fra Carlao e Castan. L'altro dubbio di formazione in casa granata riguarda la probabile staffetta fra Boyè e Iturbe, tornato al gol contro la Sampdoria dopo una lunghissima astinenza e desideroso di mettersi nuovamente in mostra contro il Napoli. Stesso pensiero per "il Gallo" Belotti, a secco da troppe partite per i suoi standard (tre, per la precisione) e deciso a riprendersi la vetta della classifica marcatori, occupata al momento da Edin Dzeko (che però sarà fermo ai box in questo turno) con due lunghezze di vantaggio.

Se l'attacco, come detto, è stata per tutta la stagione il punto forte della squadra allenata da Mihajlovic, tant'è vero che il passaggio ad un più offensivo 4-2-3-1 dal 4-3-3 iniziale è derivato dalla necessità di concedere a Ljajic (nettamente migliorato da quando è stato spostato al centro) ed agli esterni offensivi più spazio, altrettanto non si può dire per la difesa, bucata 56 volte in 35 partite e più volte sotto accusa durante il corso del campionato. Proprio in tale difesa, tra l'altro, mancherà il perno principale, Emiliano Moretti, e quindi bisognerà valutare attentamente la tenuta di tale reparto in occasione del match contro il Napoli, miglior attacco del torneo. La sensazione è quindi quella di una partita che il Torino affronterà a viso aperto, concedendo molto ma, allo stesso tempo, cercando di offendere ad ogni occasione. Cercando magari di evitare di non esagerare con la pressione alta della difesa, tenendo bene in mente quanto successo nella gara di andata, in cui un approccio troppo aggressivo porto alla tripletta in 30 minuti scarsi di uno scatenato Dries Mertens (partita poi terminata con il punteggio di 5-3).

Anche il Napoli, come il Torino, arriva alla sfida di domenica in grande condizione e, come detto, praticamente obbligato a vincere. I dubbi di formazione sono praticamente sempre gli stessi, riguardanti il solito ballottaggio fra Jorginho e Diawara, su cui si è più volte espresso Sarri, Allan e Zielinski e, per ultimo, quello di più recente genesi fra Strinic e Ghoulam. Considerato l'atteggiamento tattico con cui probabilmente il Torino affronterà la partita, Diawara ed Allan in questo momento appaiono leggermente favoriti sui rispettivi compagni di reparto, data la marcata possibilità che gli spazi si dilatino dopo una iniziale fase di studio. La scelta di Strinic, invece, potrebbe servire a limitare le incursioni degli esterni granata, pericolo principale, assieme a Belotti, della squadra di Mihajlovic.

Tutto dipenderà comunque dal tipo di atteggiamento tattico che Sarri vorrà imprimere alla squadra, e non è escluso nè che il tecnico toscano decida di affidarsi ad una squadra più offensiva per sfruttare le numerose crepe della retroguardia avversaria, nè che possa adottare una soluzione ibrida, con uno fra Zielinski, Jorginho e Ghoulam (positivissimo contro il Cagliari) comunque in campo per offrire maggiori sbocchi offensivi alla manovra. In attacco saranno ancora una volta confermati i tre piccoli, con Milik come riserva di lusso pronto a sfruttare i pochi minuti che gli saranno messi a disposizione. Il rientro di Koulibaly in difesa sarà di fondamentale importanza per tenere, assieme ad Albiol, alta la guardia contro Belotti, l'ultimo attaccante in Italia a cui concedere grosse occasioni da rete in seguito ai (classici) macroscopici errori difensivi dovuti a cali di concentrazione improvvisi. 

Il Napoli, a tre giornata dal termine, rincorre ancora un secondo posto che renderebbe di altissimo profilo la seconda stagione di Sarri in azzurro. Il numero di errori ammessi è ormai sceso a zero e sicuramente il tecnico ex-Empoli l'avrà ricordato più volte in questa settimana ai suoi calciatori. Un piccolo particolare di cui nessuno, al momento, sembra ricordarsi.