Analisi abbastanza fredda e razionale quella di Vincenzo Montella, ospite nel solito spazio per le interviste del post partita di Sky Sport dopo il crollo casalingo (1-4) del suo Milan contro la Roma.

Si parte subito parlando della partita, sintetizzata abbastanza cinicamente da Montella, che cita l’episodio della prima rete come quello che ha indirizzato da subito il match: “Secondo me la Roma ci è stata superiore nettamente, sia come giocatori in campo che come allenatore in panchina. Il primo gol è stato frutti di un episodio: eravamo in superiorità numerica ed abbiamo perso palla, poi loro in quelle situazioni di ripartenza sono bravissimi. Loro da lì è stata brava a fare la partita che più sa fare, noi siamo riusciti a crederci ed a rimanere aggrappati, ma su un calcio piazzato, dove abbiamo sofferto la loro fisicità, è arrivato subito il terzo gol. Non mi è piaciuta poi la depressione dopo 3-1, non è un bel segnale”.

Comunque, testa subito ai prossimi impegni: il Milan ha tre partite da affrontare per difendere il sesto posto e la qualificazione all’Europa League, cercando di evitare i preliminari superando l’Atalanta nello scontro diretto per provare a mettere pressione sui bergamaschi, quinti, nel finale di stagione: “Da domani inizia un campionato fatto di intensità e furore, perché siamo ancora in linea con gli obiettivi di inizio stagione a cui teniamo tantissimo. La prossima settimana la formazione la faranno i ragazzi in base all’impegno settimanale, voglio vedere giocatori convinti ed intensi, al di là dei discorsi tecnici e tattici”.

Il Milan si ritrova in questa situazione pur avendo fatto sei punti nelle ultime sei partite. Nonostante i pessimi risultati, infatti, le dirette concorrenti (Inter, Fiorentina) hanno fatto anche peggio, lasciando i rossoneri padroni del proprio destino in questo finale. Finale sul quale lo stesso Montella vuole concentrarsi prima di pensare al proprio futuro personale: “­­L’ultimo periodo? Sono comunque meriti nostri, non demeriti degli altri, e c’è da dire che quest’anno la corsa all’Europa League è una di quelle coi punti più alti negli ultimi anni. Ovvio, l’ultimo periodo non è da noi e non è in linea né con i nostri standard né col nostro livell­­o, ma io ho le idee ben chiare. Ma non voglio parlarne perché penso al presente e c’è una stagione da chiudere”.
 

Periodo nero del Milan che è arrivato proprio a seguito dell’ufficialità del closing tra il nuovo proprietario Han Li e l'uscente Silvio Berlusconi. Paradossalmente, avere una società solida alle spalle, ma allo stesso tempo sentire forte il vento del cambiamento della prossima stagione, sembra aver compromesso l’equilibrio e la stabilità mentale dei rossoneri: “Tra i vari rinvii del closing la squadra aveva trovato un certo equilibrio, adesso è arrivata la nuova proprietà che ci ha fatto sentire la propria vicinanza senza comunque turbare nessun tipo di meccanismo né dentro né fuori dalla squadra. Però, inconsciamente, è ovvio che ognuno, sia tra chi scende in campo che tra chi sta in panchina, sente il cambiamento. Questo comunque non è un motivo per perdere partite o per dare la colpa a qualcuno”.