Talvolta, si dice che sia necessario perdersi per poi ritrovarsi. Talvolta, l'essere arrivati ad un punto di rottura può determinare il rafforzamento di un legame. Talvolta, può accadere che un giocatore dato ormai per lontano da Napoli, possa diventare nuovamente centrale, fondamentale, imprescindibile per il progetto futuro degli azzurri.

L'estate travagliata - Kalidou Koulibaly, difensore classe '91, fortemente voluto da Rafa Benitez che ne chiese, vedendoci lungo, l'acquisto dal Genk, sembrava ormai lontano dalla città partenopea. Un'estate di scaramucce con De Laurentiis, le provocazioni del procuratore, la presunta super-offerta del Chelsea di Conte che si sarebbe spinto fino a 55 milioni per accaparrarsi le prestazioni del forte centrale senegalese. Niente da fare: il Napoli ha respinto tutte le richieste al mittente, rimandando di almeno una stagione quella che sembrava essere una cessione annunciata.

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La prima parte di stagione è stata una sinossi di tutte le caratteristiche di KK: autorità fisica ed eccessiva irruenza, partite al limite della perfezione e disattenzioni colossali. In tale ultima voce rientra la clamorosa dormita in occasione dello scontro diretto con la Roma al San Paolo: palla rubata da Salah, che crossa indisturbato per Dzeko, spianando la strada alla vittoria giallorossa in trasferta.

Dopo Natale, la Coppa d'Africa, da sempre evento amato dai giocatori del continente, ma particolarmente lesivo degli interessi dei club di appartenenza: il Senegal viene eliminato ai quarti dal Camerun, poi vincente, e Kalidou torna a casa per disputare l'ultima fase della stagione partenopea.

La rinascita e la prospettiva - Dopo un mese di necessario ri-ambientamento al calcio europeo, il roccioso difensore partenopeo è tornato sugli standard che lo avevano consacrato tra i migliori interpreti del ruolo nella stagione scorsa, anche perché, diversamente dall'inizio del campionato, ha ritrovato una guida puntuale ed esperta come Raul Albiol. Emblema della ripresa del centrale africano è la partita di ieri sera contro l'Inter. Prestazione pressoché perfetta, sontuosa, eccezion fatta per un cartellino giallo guadagnato in un'azione di confusione in area avversaria; Icardi neutralizzato nell'intero arco dei 90 minuti; quella sensazione che il giocatore abbia anche imparato a non cincischiare con il pallone tra i piedi e che, talvolta, rinunci ai merletti per spazzare in avanti.

A questo punto, pur rimanendo imprescindibile capire se il Napoli prenderà o meno parte alla tagliola dei preliminari di Champions League, si dovrà attendere giugno per poter conoscere le decisioni sul futuro del reparto difensivo azzurro. A seguito delle dichiarazioni di Sarri, il quale si è spinto fino a dichiarare che Maksimovic sarà fondamentale nell'anno che verrà, appare evidente che uno dei centrali attualmente titolari andrà via. Se, però, ad inizio stagione il maggior indiziato era il senegalese, attualmente quello più lontano dal San Paolo sembra essere lo spagnolo Albiol, voglioso di tornare in patria per chiudere la carriera.

Da ciò che trapela De Laurentiis e il procuratore di Koulibaly avrebbero un accordo verbale che imporrebbe al presidente di valutare eventuali offerte di una certa rilevanza provenienti da club blasonati nel Vecchio Continente: è chiaro che, però, tutto ciò verrebbe meno qualora KK decidesse di rimanere in azzurro, convinto dalla bontà del progetto. Perché, a volte, bisogna perdersi, per poi ritrovarsi.