Stavolta non basta il semplice tweet presidenziale a sancire l'ufficialità del rinnovo: Lorenzo Insigne, il 'magnifico', ha firmato il prolungamento di contratto che lo legherà al Napoli per altri cinque anni. Per l'occasione Aurelio De Laurentiis ha indetto una conferenza stampa ad hoc, nella quale il 'magnifico' ha siglato l'accordo finalmente raggiunto. Visibilmente soddisfatti e raggianti i due protagonisti, che hanno ovviamente svolto foto e rituali del caso prima di sedersi comodi nella sala stampa di Castelvolturno per commentare quanto accaduto in questi ultimi giorni ed in questi lunghi mesi di trattative.
A prendere parola per primo è ovviamente il patron De Laurentiis, che ha così introdotto l'argomento e commentato l'accaduto: "Lorenzo ultima bandiera del calcio moderno? Assolutamente, a me fa molto piacere che Lorenzo diventi una bandiera del Napoli perché Lorenzo è uno che si impegna ed è onesto, quindi va premiato. Sapete che ci vuole tempo per costruire cose che durino nel tempo e noi, non mi stancherò mai di ricordarlo, abbiamo aperto una pozza in un deserto. Non c'era nulla, poi ci si dimentica che i tempi bui siano passati, si pensa solo a cosa non c'è, ai campi, alle giovanili, però con il durissimo lavoro quotidiano siamo arrivati ad avere tutto ciò, che per me è tantissimo. Da questo vivaio abbiamo tirato fuori Lorenzo Insigne, e non solo, perché tanti altri ne verranno".
Il patron ci ha tenuto a sottolineare questo aspetto, provando a rivalutare quanto ha fatto in questi anni, in un contesto quello di Napoli tutt'altro che semplice: "Sapete meglio di me che Napoli come città e come contesto non è facile, ha vissuto un periodo terribile, ciò nonostante abbiamo avuto successo, abbiamo lavorato con prudenza, onestà intellettuale, con grande senso di umiltà. Sembra una panacea, ma non è così: siamo riusciti ad andare oltre tantissime difficoltà e siamo rimasti al nostro posto, senza porci in maniera altezzosa e prepotente, ma dirompente, per fare la nostra strada. Ci siamo presi quello che era giusto prenderci e abbiamo costruito quello che abbiamo potuto costruire, anche in un calcio malato".
Inoltre, il presidente risponde così alla domanda che vede il rinnovo di Insigne come primo segnale per puntare allo Scudetto, oltre a sottolineare l'importanza del progetto azzurro attraverso i rinnovi dei vari Hysaj, Koulibaly, Callejon ed infine quest'ultimo: "Il super Scudetto prima o poi ce lo prenderemo, troveremo qualche spina nel fianco dei più forti per inserirci. Proveremo a crescere ancora, magari provando a costruire qualcosa che ad oggi non riusciamo a fare, perché le istituzioni non ce lo permettono. La mia avventura al Napoli è il mio film più bello: vissuta, sin dal primo giorno, con orgoglio ed entusiasmo. I rinnovi testimonianza di un ciclo ed un progetto vincente? Ha risposto Lorenzo, che nasce con amore e passione sul territorio. Vuole essere una bandiera del Napoli, puoi averlo con qualcuno, come con Hamsik, ma non puoi riscontrarlo con tutti. Poiché siamo quelli del progetto, degli ingegneri, degli architetti, non abbiamo paura di perdere pezzi importanti in itinere, perché farli rimanere mal volentieri non conviene a nessuno. Se non ti radichi nella parte, se non ami la città, non puoi restare. Napoli è qualcosa di particolare, che va amata e rispettata, non è come stare altrove: ha storia a sé, e come tale va accettata e fatta propria, non si può abbandonare un contesto così. Perdere qualche pezzo per strada non è un problema, ce ne faremo una ragione: ma poi è noioso allenare le stesse persone, fare lo stesso gioco".
Ed ancora, riguardo i futuri Insigne, il patron prosegue parlando del fratello minore di Lorenzo, Roberto, ma soprattutto di Felice Gaetano, giovane prospetto che sta nascendo in Primavera: "Insigne gioca un calcio suo, non è paragonabile ad altri. Non si fanno copie conformi, anche il fratello è uno che lavora bene, così come Gaetano, che ci piace tantissimo, ma non facciamo paragoni. Paragoni cinematografici per Insigne? Può essere "piccolo grande uomo", come Dustin Hoffman".
Infine, il presidente commenta l'andamento della squadra durante questa stagione, tutt'altro che negativa, prima di parlare del futuro dribblando così il discorso mercato: "Il secondo o il terzo posto cambia poco per noi, soltanto qualcosa a livello contabile, ma non cambia quello che stanno facendo Sarri ed i ragazzi in questa stagione. E' un'annata estremamente positiva, anzi, fantastica. Il futuro? Qualcosa sul mercato la faremo senza dubbio, forse sulle fasce senza dubbio, ma il prossimo anno avremo Milik, Pavoletti, vogliamo portare cinque persone in doppia cifra. Inoltre, per assimilare i dettami di Sarri, ci vuole tempo. Per assimilare la perfezione ci vuole capacità fisica mentale e allenamento. Per uno nuovo ci vogliono sei mesi per inserirsi nei meccanismi. Io voglio tenere tutti, non voglio che qualcuno vada via, poi è chiaro che se arriva qualche pazzo che paga le clausole, ce ne faremo una ragione. Non ho bisogno di mettere clausole per giocatori come Insigne che vogliamo tenere e che ha sposato la causa del Napoli, ci si viene incontro e si trova un accordo".