Dopo aver raccolto 12 miseri punti, nel girone di ritorno, in 15 partite, termina l'avventura di Pierpaolo Bisoli sulla panchina del Vicenza. E dire che in quello d'andata i biancorossi ne avevano totalizzati 25. Dunque cambio in corsa, il secondo, perché il trainer di Porretta Terme era stato prescelto per succedere a Franco Lerda già dalla settima giornata di campionato. Dopo un'attenta valutazione nel CdA presieduto dal presidente Pastorelli, la società ha optato per Vincenzo Torrente. Al mister originario di Cetara, il compito di raggiungere l'obiettivo salvezza in questi ultimi 6 match, a partire dalla delicata trasferta di Benevento; in questo caso scatterebbe il rinnovo automatico di contratto anche per la prossima stagione. In carriera ha allenato, oltre alle giovanili del Genoa, anche Gubbio, con il quale raggiunse l'impresa di riportare la squadra in serie B dopo più di 60 anni, Bari, dove lavorò con l'attuale fantasista Nicola Bellomo, Cremonese e Salernitana, piazza nella quale tagliò il traguardo delle 100 partite da allenatore.
Alle 12 si è svolta la classica conferenza di presentazione presso la sala stampa del centro sportivo "Piermario Morosini", nella quale il salentino è stato affiancato dal direttore generale Andrea Gazzoli, il quale ha esordito ringraziando Bisoli, descrivendo la sensazione di paura che si prova all'interno dello spogliatoio e attribuendo il chiacchierato ruolo di preparatore atletico all'attuale responsabile Marco Bresciani, probabilmente in collaborazione con Zanella della Primavera.
Parola a Torrente, che si è dichiarato onorato e nello stesso tempo orgoglioso di avere la possibilità di guidare una rosa ricca di valori e giocatori interessanti. Inquadra però una situazione non molto semplice, da lui già vissuta sia da calciatore che da allenatore, in un contesto caratterizzato da ragazzi demotivati e poco sereni. Il compito, ha proseguito, sarà quello di restituire morale, tenendo in considerazione gli aspetti tecnico-tattici, ma soprattutto quello fisico, consapevole che la squadra è stata vittima di molteplici infortuni ed è tuttora orfana di pedine importanti per lo sviluppo del gioco. Le domande dei giornalisti si sono soffermate sulle condizioni di Ebagua e sulla duttilità tattica di De Luca, ma il tecnico ha precisato che l' azione offensiva non può esclusivamente dipendere dagli attaccanti, di fatto il Vicenza è il secondo peggior attacco del campionato, secondo soltanto al Pisa. Sul tema modulo, Torrente ha fatto intendere che plasmerà il gruppo secondo le necessità, prediligendo tatticamente il 4-3-3 o il 4-4-2. La salvezza, conclude, non è utopia.