A caccia di conferme. La Sampdoria di Marco Giampaolo è una delle squadre più in forma del campionato e, dopo la bellissima vittoria di San Siro sponda Inter, cerca soddisfazioni anche a Marassi contro la Fiorentina di Paulo Sousa, tornata prepotentemente in corsa per un posto in Europa League, proprio a ridosso delle due milanesi. In vista dell'anticipo di domani della mezza, il tecnico dei blucerchiati ha parlato dei temi del match, analizzandoli così.
"Bisogna voltare pagina perchè domani abbiamo una partita difficile. I nostri avversari hanno caratteristiche che a noi danno fastidio, la Fiorentina è una squadra di grande palleggio e la disposizione in campo ci "infastidisce". Dovremo essere bravi, è una partita impegnativa anche per l'orario. Come si resta concentrati sulle ultime gare? Facendo le stesse cose che facevamo tre mesi fa o cinque mesi fa, venendo qui con i miei collaboratori a lavorare sulle partite fin dal mattino, sui dettagli. Credo che una certa leggerezza, figlia del fatto che ci sono tanti giovani, ti porta a stare attaccato al lavoro, sotto questo aspetto è determinante la parte più esperta del gruppo".
Dal lavoro quotidiano alla sfida di domani, nella quale i doriani sono chiamati a confermare quanto di buono fatto nelle ultime giornate: "La squadra sta bene sul piano fisico e mentale, deve solo scendere in campo, divertirsi e regalare una grande partita al nostro pubblico, per uscire dopo 95 minuti a testa alta. Il nostro fortino è stato un valore aggiunto durante l'anno. La Fiorentina? Troveremo sicuramente una squadra motivata, non li troveremo in vacanza ma motivati e forti mentalmente. Dovremo fare una partita di sostanza. Ho messo sull'avviso i miei ragazzi perché domani affrontiamo una squadra che rischia di farci perdere molte energie se non prendiamo le misure giuste. Abbiamo preparato la gara anche in funzione degli avversari".
Giampaolo che non ha paura e non teme cali di concentrazione nonostante gli obiettivi della sua Sampdoria siano relativamente pochi. Stesso dicasi per una forma di appagamento dopo la vittoria contro l'Inter: "Non siamo la squadra spacca campionato, abbiamo una nostra identità e non ci tiriamo indietro, ma poi giochiamo comunque contro altri 11. Ogni partita ti mette davanti a delle difficoltà, ultimamente riusciamo ad affrontarle per il meglio. A Milano è stata una partita che sappiamo di aver giocato ad alto livello, ma ora va accantonata. Dopo le sconfitte dico sempre ai ragazzi di resettare e ripartire, questo vale anche per le vittorie. Dobbiamo farlo anche oggi perché con la Fiorentina sarà una gara difficile".
Successivamente, uno sguardo anche alla formazione ed alla singola forma dei suoi giocatori: "Devo incastrarli nel modo migliore possibile, non penso che una formazione sia meglio dell'altra ma ho due soluzioni che preferisco. Dodò? Ha fatto un'ottima partita a Milano, qualche difetto lo ha ma non imputabili alle sue qualità di calciatore. In fase difensiva è carente ma solo per l'approccio mentale. Ho parlato con lui in modo molto onesto, gli ho detto che non lo lascerò indietro e ultimamente l'ho visto molto migliorato. Quando riscontro impegno nei giocatori mi affeziono. Questa settimana ha lavorato bene, so che a lui servirebbe continuità ma poi io devo fare i conti con altre cose e prendere decisioni al di sopra delle parti perché è la Samp che sta al di sopra di tutto".
Ed infine, su Skriniar, Silvestre e non solo: "Skriniar è forte e deve continuare ad avere questo atteggiamento. Non era difficile capire che avesse delle qualità, deve mantenere l'umiltà e la voglia di migliorarsi sempre. E' il prototipo di giocatore che è in grado di interpretare il nostro calcio in maniera ideale, la differenza la fa la concentrazione. Silvestre? Va molto bene, conoscevo di che pasta è fatto. Ma sono andati molto bene anche quelli che vedete meno, come Palombo, Puggioni. Sono andati molto bene anche Regini, Quagliarella, Barreto, sono la spia del rendimento. Sono il termometro di questa squadra. Bereszynski ha fatto molto bene quando è arrivato, poi ha avuto un calo probabilmente mentale per l'impatto con il calcio italiano, e la lingua straniera. Ma ha cominciato a metabolizzare la stanchezza mentale e fisica, domenica è entrato e l'ho visto migliorato. L'infortunio di Sala non è molto complicato, si pensava peggio."
Ed infine, la chiosa su Praet: "E' un giocatore che a me piace molto, non significa nulla che sia titolare o meno. In mezzo al campo ho l'imbarazzo della scelta perché tutti stanno bene, vorrei farli giocare tutti e sei ma non riesco. E' un buon giocatore ma paga il fatto di essere stato un acquisto oneroso e di avere grandi aspettative di conseguenza".