È stato una delle prime grandi scoperte dello scouting messo in piedi dall'Udinese grazie alla famiglia Pozzo e i DS Lo Monaco e Marino. David Marcelo Cortes Pizarro, soprannominato "Pek" è stato un grandissimo regista di centrocampo, che ha fatto le fortune dell'Udinese spallettiana e che si è ritagliato tanto spazio alla Roma, all'Inter e alla Fiorentina, senza dimenticare la parentesi all City. In tutto questo, è diventato anche punto fermo della Nazionale cilena, con cui ha vinto anche la Coppa America. Una grande carriera che ora ha visto il ritorno di Pizarro in patria, anche se lui non ha alcuna intenzione ancora di smettere. TMW lo ha raggiunto per parlare a trecentosessanta gradi della sua carriera passata e del suo futuro.
L'intervista parte ovviamente parlando di come stia andando l'avventura all' Universidad: "Molto bene grazie. Nella U sono tornato finalmente a divertirmi, e sul campo si nota. E' una squadra storica e importante del campionato cileno, sono davvero felice".
Settimana importante per la sua squadra attuale, dato che ci sarà il derby con il Colo Colo di Valdes: "Sì, la stagione è iniziata bene e questa è una settimana importantissima per noi. Ci teniamo molto a regalare la vittoria contro il Colo Colo ai nostri tifosi, a Santiago c’è già grande agitazione in vista del derby".
Nel 2015 il ritorno in patria, a Valparaiso, dopo più di quindici anni di Italia, Pizarro racconta come sia stato: "Bello, ma allo stesso tempo molto difficile. La mia famiglia si era abituata alla vita in Italia e tutto all'improvviso è cambiato. Nei primi mesi è stata dura e, considerando anche lo scarso minutaggio che ho avuto ai Santiago Wanderers, non ho dubbi nel dire che il 2016 è stato il mio anno peggiore da calciatore".
A gennaio tante voci su un possibile del possibile ritorno del Pek in una squadra italiana, quest'ultimo le conferma: "Sì, c'erano alcune squadre interessate, come ad esempio il Pescara, e mi sarebbe davvero piaciuto. L'Italia è la mia seconda casa e rappresenta tantissimo per me. Sono stato vicino al ritorno".
Nei prossimi giorni il giocatore riceverà il passaporto da comunitario, cosa che potrebbe facilitare un suo rientro in Italia: "E' vero, non vedo l'ora. Presto sarò uno di voi a tutti gli effetti (ride, ndr). E' un peccato diventare comunitario soltanto adesso, se i tempi fossero stati più brevi oggi magari sarei in Serie A".
A gennaio comunque David si è fatto rivedere in Italia come turista: "È stato emozionante sia per me che per la mia famiglia. Ho incontrato tanti amici, a Roma come a Firenze, e mi sono divertito. Un gran bel salto nel passato".
Impossibile parlare delle mosse future dato che l'età non è più verdissima, futuro che potrebbe essere proprio in Italia: "Spero presto. Voglio tornare in Italia prima o poi, da calciatore o a fine carriera. Ho già deciso infatti che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, seguirò il corso a Coverciano per diventare allenatore".
Pizarro è stato allenato da tanti grandi allenatori, da Mancini a Montella, lui vede in Spalletti colui che gli ha insegnato di più: "Senza dubbio Spalletti. L'ho avuto a Udine e a Roma e con lui sono migliorato tantissimo. Secondo me, Spalletti non è inferiore a nessuno degli allenatori top in Europa".
Roma che sta vivendo un momento difficile, con il tecnico che sembra sempre ad un passo dell'addio: "Conosco bene Spalletti, così come la piazza. Roma è così, se esci dalla Coppa o perdi il derby piovono le critiche, ma la stagione è stata tutto sommato positiva e Spalletti meriterebbe di essere confermato da qualsiasi squadra".
In passato Pizarro ha consigliato alla Roma Verratti, giocatore che più sembra avvicinarsi al Pek: “E’ un ottimo centrocampista, in alcuni aspetti siamo simili. Mi piace molto e sarà un’estate bollente per il suo futuro, nonostante la sua valutazione di mercato sia molto alta. Chi prende Verratti fa certamente un affare. E’ destinato ad avere un ruolo chiave anche nella Nazionale di Ventura, ct che stimo tantissimo e che sta costruendo un progetto interessante”.
Il cileno ha giocato tante partite importanti in carriera, inevitabile la domanda su quale voglia rigiocare: "Rigiocherei subito quello sciagurato Roma-Sampdoria del 2010 e la doppia semifinale di Europa League tra Fiorentina e Siviglia del 2015. Non aver vinto lo Scudetto con la Roma quell'anno e non essere arrivato in finale coi viola sono stati i momenti più deludenti della mia carriera"
Il momento più felice è stato con la maglia della propria Nazionale addosso: "La vittoria della Coppa America del 2015. Il Cile non aveva mai vinto nulla e ho provato quindi emozioni indescrivibili. Il calcio cileno si è sviluppato a dismisura negli ultimi anni, anche grazie a quell'impresa".
Pizarro spera ancora in una chiamata della Roja nonostante l'età non sia dalla sua: "Ci spero, sono sincero. Sono una persona molto autocritica e, se ci credo ancora, è perché so che potrei essere d’aiuto. Mi auguro di ritrovare la Nazionale, perché con la U sono tornato a giocare con continuità e, cosa più importante, a divertirmi".
Gli obiettivi sono chiari dunque, vincere con la U, tornare in Nazionale e poi in Italia: "Esatto. Per ora la Serie A me la guardo in televisione, perché prima di tutto voglio vincere con la U e vestire di nuovo la maglia del Cile. Poi tornerò in Italia, questo è sicuro”.
(Fonte: www.tuttomercatoweb.com)