Normalmente si parla delle cosiddette "Tre giorni" in tema di ciclismo. Corse a tappe articolate in tre frazioni, che, complice anche la breve durata, impegnano in maniera rilevante il fisico e, soprattutto, la durezza mentale dei corridori. 

Traslando questo tipo di evento al mondo del calcio, la situazione venutasi a creare tra Napoli e Juventus a causa di uno scherzo del calendario, nonché - va detto -  per l'incapacità della Lega nella gestione degli impegni delle squadre impegnate in Europa, ha molti elementi in comune con una corsa ciclistica. Tre giorni, dalla domenica al mercoledì successivo, con agli estremi due match, uno di campionato e l'altro di Coppa Italia, ed in mezzo giornate di ansia e fiducia, di chiacchiere e sfottò. I temi sono tanti: il ritorno del Pipita Higuain all'ombra del Vesuvio; i dubbi sull'accoglienza che gli riserverà la tifoseria napoletana; le scelte di formazione di Sarri e di Allegri, con quest'ultimo senza dubbio privo di Pjaca e Mandzukic nel reparto offensivo. Parallelamente ai temi fondamentali attinenti alla sfida, caratteristica delle partite tra azzurri e bianconeri è, come sempre, quella sensazione di profonda rivalità che dall'ambito sportivo si trasferisce a quello sociale. La squadra degli industriali e della famiglia Agnelli contro la compagine partenopea, che con il condottiero Maradona, ruppe l'egemonia del Nord negli anni '80.

Sarri con il dubbio Reina- Di tutto ciò sarà senz'altro poco interessato il tecnico toscano, uomo pragmatico e concentrato soltanto sul campo. Nella classica conferenza della vigilia si è spinto a dire che "Higuain è solo un avversario e come tale sarà trattato" e che la "Juventus è la più forte e, quindi, avrà la pressione sulle proprie spalle". Frasi di contorno ad una sfida che Sarri vuole vincere con tutte le sue forze. Per questo motivo spera di recuperare Pepe Reina. Il portiere spagnolo, durante la pausa delle nazionali, convocato dalla Roja di Lopetegui, ha subito un piccolo infortunio muscolare al flessore che sembrava di facile guarigione. Dopo quasi una settimana di lavoro differenziato, però, Reina non sembra aver recuperato del tutto: sarà lui, come precisato dallo stesso allenatore, a decidere se scendere in campo o meno. La prima alternativa sembra essere, nelle gerarchie azzurre, per quanto sia stato possibile capire nell'unica sfida non giocata dall'estremo difensore titolare in questa stagione, il brasiliano Rafael; ancora una volta nessuna possibilità di scendere in campo per il napoletano Sepe, con la valigia in mano per la prossima sessione di mercato.

Il centrocampo azzurro- Altro dubbio nella mente di Sarri è quello relativo al centrocampo. Nel gioco delle coppie per la mediana, favoriti sembrano Jorginho ed Allan, preferiti a Diawara, in fase calante durante questo frangente di campionato, e Zielinski, meno abile del brasiliano in fase di copertura. Proprio Jorginho pare aver ritrovato lo smalto che lo aveva portato a diventare perno fisso della squadra partenopea e a strappare una convocazione con la maglia della nazionale italiana. In avanti, invece, si va verso la conferma del tridente leggero con Insigne, Mertens e Callejon.

La probabile formazione: (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Jorginho; Allan; Hamsik; Callejon; Mertens; Insigne.