Passato, presente e futuro. Lorenzo Insigne e il Napoli, una storia, un matrimonio, destinati a continuare a lungo nel tempo. Cinque stagioni, duecento partite alle spalle, vissute quasi tutte da protagonista, nonostante qualche critica di troppo. Orgoglio partenopeo, in campo e fuori, talento innegabile, personalità sfacciata, che gli ha permesso nel corso degli anni di maturare e di crescere, fino alla definitiva consacrazione. Tredici gol e dieci assist a condire una superlativa stagione nell'annata precedente. Ma non bastano, e allora Lorenzo si migliora: dieci gol - undici considerando il gioiello di Madrid, incastonato in una serata storica, memorabile, nonostante la sconfitta - ed altrettanti cioccolatini da scartare per i compagni, con altri tre mesi ancora da giocare.
Le difficoltà di inizio stagione alle spalle, con personalità, cuore e la solita fantasia. I veleni e le polemiche estive scacciate via a suon di prestazioni e gol, a partire dalla trasferta di Udine, tappa mai banale del cammino stagionale dei figli del Vesuvio. Una doppietta scaccia-crisi, che allontana le polemiche e dissipa le nubi attorno al suo futuro, al suo contratto, alle sue altalenanti prestazioni. Un taglio netto con il passato - al pari di quei capelli ossigenati che non gli hanno evidentemente portato bene - capace solo a chi, le (s)palle, le ha enormi. Gol a destra, assist a sinistra. Lorenzo, al pari di Mertens, trascina il Napoli alla rimonta in campionato, alla qualificazione agli ottavi di Champions. Adesso, chissà, in un futuro prossimo o meno, anche a qualcos'altro.
Testa e corpo al campo, con un orecchio rivolto alle trattative che, incessantemente, proseguono per il rinnovo del suo contratto. Pace fatta, o quasi. pochi dettagli da limare, prima di apporre la firma sull'agognato accordo. La voce, quella del diretto interessato, quasi mai è stata presa in causa, sempre tarpata da quella degli avvoltoi che volteggiano attorno al suo talento, al suo fantastico incedere. Dopo l'estate dell'Europeo, la chiamata a denari, manifesto di chi, dalle retrovie, pensava di fare gli interessi di un ragazzo che ha sempre voluto dare priorità al campo, alla maglia, al Napoli. Archiviati i malumori, la differenza, in campo, si è vista eccome. Lorenzo ha dimostrato impressionante calma e lucidità, armi quasi mai viste dall'impulsivo e sanguigno napoletano, che stavolta sembra definitivamente pronto per prendere per mano la sua amata e portarla in trionfo.
Ora, con fiducia e sfrenato entusiasmo, Insigne cavalca uno strabiliante periodo di forma che in poco più di quattro mesi gli ha permesso di sfornare gol e assist a valanga, prestazioni da leader tecnico e non solo. La doppietta al Crotone ne è semplicemente l'ultima dimostrazione. Lo sguardo ora è rivolto al futuro: oltre agli obiettivi da raggiungere con il club, i fari sono puntati su quel contratto che sancirà, quasi definitivamente, il legame indissolubile tra il Magnifico ed il suo Napoli.
Duecento di questi giorni, Lorenzo.