Interrompendo il silenzio stampa attuato fino ad ora in campionato, si è conclusa da poco la conferenza stampa di Maurizio Sarri, che durante la conferenza stampa pre Champions League ha parlato del Real Madrid e del modo con cui i suoi dovranno affrontare la sfida contro i campioni del mondo di Zidane: "Loro sono abituati alle grandi partite ed a condizioni ambientali non semplici. L'ambiente deve servire a noi, non per influenzare loro che sono abituati. Quello che conta è ciò che si trasmette sul campo, con l'anima".
Anima e cazzimma, dunque, aggettivo fortemente evocativo divenuto un vero e proprio slogan per il Napoli, pronto a giocarsi una buonissima parte di stagione nella sfida delle stelle del San Paolo. Una cazzimma che Sarri chiede ai suoi, nella vigilia più importante della sua ancora giovane carriera da allenatore ad alti livelli e del Napoli targato De Laurentiis: "Loro sono abituati alle grandi partite ed a condizioni ambientali non semplici. L'ambiente deve servire a noi, non per influenzare loro che sono abituati. Quello che conta è ciò che si trasmette sul campo, con l'anima. A loro non mette mai timore il casino, l'unica cosa che può dargli timore è vedere gli occhi dell'avversario di chi vuole dare tutto".
Alle domande, di rito, sulla tattica anti-blancos, Sarri non si sbilancia, fornendo comunque interessanti direttive, analizzando soprattutto la sfida dell'andata: "Ho pensato a giocare uno in più a centrocampo, ma non ce lo fanno fare. Quando affronti una squadra forte è così, loro hanno precisione chirurgica ed è difficile parlare di fase difensiva su alcune situazioni loro. Dovremo coprire la palla e farli giocare meno palloni nello spazio, non è semplice, altrimenti non segnerebbero da 46 gare di fila. Non c'è tattica difensiva che può fermare il talento, per fortuna".
Passaggio obbligato, infine, il passaggio sulla sfida contro la Roma, una delle gare stagionali più belle del Napoli se si esclude la sofferenza dei minuti finali: "Abbiamo fatto bene per 86', poi abbiamo sbagliato una rimessa e da lì siamo andati nel panico nel finale. Era successo già a Torino, facendosi travolgere dagli eventi, non deve accadere anche se gli eventi sono stati pesanti. La Roma pressava in zone alte, ma quello è il nostro modo di giocare, ma loro hanno avuto palle gol solo dall'86' in poi. Sono dei rischi per prenderci dei vantaggi, se esci dalla pressione poi trovi spazi, sono dei rischi quando davanti hai attaccanti veloci. Lo stesso rischio che correremo domani, dovremo uscire dalla nostra pressione, all'andata ci siamo riusciti solo ogni tanto".
Ultima analisi, infine, sui possibili undici, con doverose parentesi su Mertens, l'uomo più in forma, e Rog, passato in poche gare da oggetto misterioso a talento tutto da scoprire: "Mertens lo valutiamo meglio oggi, ma credo sia stato solo un accenno di crampi. Li valutiamo comunque tutti, non ho mai visto impegni così importanti così ravvicinati. Qualche errore c'è stato, senza polemiche, ma si sapeva chi faceva la Champions e qualcosa non è stato tenuto in considerazione nel calendario. Rog ha fatto un percorso, non conoscevo il nostro sistema d'allenamento, di alimentazione, la lingua, ha fatto spezzoni, poi pronto è entrato ed ha fatto bene. Vediamo tra stasera e domattina e poi decidiamo".