Grandi premesse, ma alla fine un finale amaro con qualche strascico polemico. La carriera di Antonio Cassano ha vissuto spesso questa situazione e oggi l'addio al'ambiente Sampdoria si è consumato fra gli abbracci che gli hanno riservato i ragazzi della Primavera e il silenzio che è arrivato dal resto del club blucerchiato. Una lunga separazione, inframezzata da dichiarazioni delle parti in cui tutti sembravano avere ragione e nessuno torto.
Cassano ha detto gentilmente "no grazie" alla proposta dell'Entella in Serie B e ora potrebbe anche dedicarsi alla sua famiglia come spiega parlando a Sky Sport: "Triste? Abbastanza. È arrivato il no della Sampdoria? Assolutamente si, ma non è un problema. La cosa che mi dispiace di più è non potermi allenare con i ragazzi, ringrazio Ciccio Pedone col suo staff che sono stati fantastici e tutti i ragazzi, ho imparato molto anche da loro. Però questa è la vita, nella vita si va avanti. L'abbraccio finale dei ragazzi? È una cosa che mi aspettavo da ben altre persone, però me l'hanno fatta loro e sono ancora più felice e contento. Questa è la vita è vado avanti, sempre a testa alta e senza nessun tipo di problema. Poi i signori vi diranno perché non mi hanno voluto più far allenare con i ragazzi, ho delle mie idee ma al tempo opportuno le dirò senza nessun tipo di problema. Cosa farà ora Cassano? Adesso faccio il papà felice a casa."
Insomma non per forza si vedrà ancora Cassano sui campi da gioco. A questo punto, comunque, è attesa una qualche spiegazione da parte della Sampdoria, soprattutto dal presidente Ferrero che in più di un'occasione aveva lasciato intendere che la situazione che si è venuta a creare fosse stata responsabilità del fantasista barese. La sensazione è che si potrebbe essere solo all'inizio di un botta e risposta a distanza.