"La partita col Genoa è importante ed arriva prima...": la domanda è diretta e precisa, ed in maniera altrettanto ferma Sarri replica con un eloquente "non andare oltre, altrimenti mi alzo e me ne vado. O si parla di Napoli-Genoa o vado via...". Testa al Genoa. Semmai ce ne fosse bisogno, il tecnico del Napoli ci ha tenuto a sottolinearlo rispondendo così alla prima domanda del cronista presente nella classica conferenza stampa pre partita. Gara, quella contro il Genoa, che il tecnico toscano non sottovaluta affatto, anzi, reputa di fondamentale importanza per il cammino dei partenopei verso il secondo posto.
"I giocatori devono riuscire ad estraniarsi da tutto, non ci devono essere retro-pensieri, dobbiamo prepararla bene perché col Genoa è sempre difficile. E' una squadra difficile da sfidare, va a duelli uomo contro uomo in tutto il campo, servirà grande lucidità".
Si torna anche alla prestazione di Bologna, che Sarri non reputa affatto perfetta come si è detto e scritto in ogni dove: "Abbiamo concesso più di dieci tiri agli avversari, quattro occasioni da gol, è decisamente troppo. Non va bene perchè prendiamo già gol quando non concediamo, quindi si tratta di errori grossolani che portano al gol". A tal proposito, il ritorno di Koulibaly potrebbe aiutare la retroguardia: "Senza di lui la fase difensiva è buona, altrimenti non saremo lì e non saremo la seconda squadra per meno tiri subiti. Ci abbiamo messo dentro degli errori, ma anche le assenze di Ghoulam, Koulibaly, un menisco per Chiriches, uno stiramento per Albiol, problematiche che l'anno scorso avremmo subito di più".
Inoltre, riguardo le assenze di Callejon e Hysaj per squalifica, il tecnico analizza così le possibilità di turnover, oltre a guardare alla necessità di avere un attaccante di peso davanti al posto dello spagnolo o sostituirlo con un alter-ego: "José è un giocatore importantissimo, non solo per me, anche per le gestioni precedenti. Rinunciare a lui è sempre difficile. Lui ha tempi di recupero impressionanti rispetto agli altri. I cambi? Faremo le migliori scelte per la partita di domani, ci sono varie soluzioni. Si può decidere di andare avanti così facendo un solo cambio o cambiare ruolo a tutti i giocatori offensivi, ci sono ancora due allenamenti per decidere. La squadra avversaria si può chiudere, quindi ci sarebbe la necessità di una punta fisica, ma nei duelli uomo contro uomo è importante superare l'avversario". Inoltre, sulle condizioni di Pavoletti: "Si allena con continuità, sta crescendo. Non è certo uno brillante e leggero che migliora in poche sedute, ma essendo forte fisicamente ha bisogno di più tempo. Avrebbe bisogno di minuti in campo, ma noi non possiamo sempre concedere minuti a chi non è ancora al top, ma sta crescendo".
Si guarda anche ai recuperi, che hanno portato la Juventus a nove punti di distanza dagli azzurri: "Se fa rabbia vederli lì non giocando bene? No, non è pugilato, le vittorie ai punti non si prendono, bisogna vincere sul campo. Altri sono più bravi in questo, anche se noi esteticamente siamo più godibili. La più forte è la prima in classifica. Come si migliora? Trasformare le prestazioni in punti. Rabbia, determinazione, concretezza, frutto di un qualcosa che si può chiamare in duemila modi ma alla fine è mentalità. Vediamo se la crescita, essendo una squadra giovane, arriva".
Infine, una breve analisi sui rivali di domani, con un occhio in particolare a Giovanni Simeone: "E' un giovane che ha caratteristiche importanti, sempre pronto in profondità, determinato su ogni pallone, sembra uno dei giovani più promettenti".