Tra Manolo Gabbiadini ed il Napoli, inteso come squadra, staff tecnico e societario, la scintilla non è mai scoccata del tutto, nonostante il suo score parli di 24 gol in 78 presenze, una marcatura ogni tre apparizioni (non partite intere!). Due anni di permanenza all'ombra del Vesuvio, nonostante l'affetto ed il calore dimostrato dalla tifoseria nei confronti del mancino di Calcinate, non sono serviti all'ex attaccante di Bologna e Sampdoria per far breccia nel cuore di Maurizio Sarri. Avventura finita, ai titoli di coda, nonostante gli ultimi due gol in altrettante uscite. Da causa a risoluzione dei problemi.
Coraggio, sangue freddo e professionismo - Nulla da eccepire - forse un pizzico di cattiveria agonistica in più gli avrebbe permesso di imporsi più facilmente - nel carattere di Manolo Gabbiadini, nella sua professionalità, impeccabile fino all'ultimo giorno di permanenza all'ombra del Vesuvio. Sarri continua a puntare su di lui - come farà anche domani sera - nonostante le oggettive difficoltà tattiche e tecniche che ne hanno precluso lo sbocciare dell'amore. Poco adatto come esterno, restio a svolgere quel ruolo di equilibratore che svolge perfettamente Callejon; poco funzionale come centravanti, per caratteristiche fisiche e proprie dell'attaccante bergamasco.
Discorso già affrontato, che però non gli ha precluso la possibilità di rendersi protagonista a Firenze prima e contro la Sampdoria successivamente. L'eredità, sebbene non sia pesantissima, di Gabbiadini è quella di quattro punti a dir poco fondamentali nel bilancio complessivo della stagione. Quando a Giugno si tireranno le somme, i bilanci, questi due gol peseranno e non poco. Due gol forse frutto anche di una leggerezza d'animo e di una serenità che il ragazzo classe 1991 ha ritrovato quando ha avuto certezza che il suo futuro non sarebbe più stato tinto d'azzurro Napoli. Due gol che, inoltre, potrebbero valere molto più alla dirigenza in termini economici.
Tempo di saluti - "Per Gabbiadini sistemiamo tutto al massimo la prossima settimana. Ormai la decisione è stata presa d'accordo con il Napoli, anche se non dirò dove può andare neanche sotto tortura". Testo e parole di Silvio Pagliari, che consapevole di dover attendere il pieno recupero di Leonardo Pavoletti prima, e di Arkadiusz Milik successivamente, ha così parlato ai microfoni della trasmissione "Pezzi da 90" su Radio Onda Libera.
"Se lo vedo meglio in Bundesliga o in Premier League? Andrà in uno dei due campionati. Ha forza, potenza, tecnica: può stare benissimo in entrambi i contesti" la chiosa di Pagliari, che ha così lasciato aperta la porta che conduce il suo assistito o al Wolfsburg, da sempre interessato alle vicende del talentuoso mancino, oppure oltre Manica da Ranieri al Leicester o, chissà, al Southampton. Lo scopriremo la prossima settimana.