Contro il Cagliari, a San Siro, il Milan si trova di fatto costretto ad andare a caccia di quei tre punti che non sono arrivati contro Atalanta e Roma nonostante delle prestazioni tutto sommato positive offerte dalla squadra. Montella aveva diversi dubbi di formazione in vista della sfida alla squadra di Rastelli, ma alcuni sembrano essere risolti, anche a causa di infortuni dell'ultimo momento.
Ad esempio a centrocampo c'erano diversi ballottaggi, legati a due situazioni da definire: la posizione di Bonaventura, a sua volta legata all'impiego o meno di Niang e anche l'altro posto da mezzala di centrocampo era contesto da Pasalic e Kucka. Il primo più offensivo rispetto al secondo e in crescita nelle ultime settimane, come testimoniano le ultime 5 gare giocate da titolare su 7 disputate dal Milan. L'ex Genoa, però, ha dimostrato di essere un elemento unico per il centrocampo rossonero, grazie alla sua fisicità e al suo dinamismo, in grado di recuperare palloni e aprire le difese avversarie con percussioni palla al piede. Kucka, però, si è tolto quasi certamente da solo da questo tipo di ragionamenti. Una botta al ginocchio che ieri non gli ha permesso di scendere in campo per l'allenamento con i compagni, facendo così crollare le sue quotazioni in vista di domani alle 18.
Montella quindi è pronto ad affidarsi ancora una volta a Pasalic e ad una versione offensiva del suo Milan. Insieme al croato, infatti, a centrocampo dovrebbero esserci Locatelli, con Bertolacci più indietro e Bonaventura, riportato sulla linea di centrocampo. Niang, infatti, dovrebbe tornare dal primo minuto nel tridente offensivo insieme a Bacca e Niang. Il Milan, quindi, si immagina una gara in cui il Cagliari lascerà ai rossoneri il possesso palla, provando poi a colpire con la qualità dei suoi giocatori, soprattutto offensivi, con le ripartenze. Ecco perchè serve avere quanta più qualità in campo, senza perdere l'equilibrio, per trovare le linee di passaggio migliori verso il tridente d'attacco. Il centrocampo sarà decisivo in questo senso, con Pasalic, Locatelli e Bonaventura chiamati a dare ritmo e imprevedibilità ad una manovra che se sotto ritmo e prevedibile rischia solo di fare il gioco della difesa del Cagliari, aumentando il rischio di palloni persi in maniera banale e ripartenze tanto ingenue da subire quanto pericolose.