Gol, errori e tanto spettacolo per l'ultima sfida dell'anno solare 2016 all'Artemio Franchi di Firenze, dove Fiorentina e Napoli si affrontano dal primo all'ultimo istante del match a viso aperto, dando vita ad una splendida gare che al crepuscolo non premia nessuna delle contendenti con il bottino pieno. Pareggio tutto sommato meritato, che ricompensa le reazioni d'orgoglio delle due squadre una volta sotto nel punteggio. Insigne e Mertens illudono i partenopei, acciuffati due volte da un sublime Bernardeschi. Il talento mancino della viola, migliore in campo con Chiesa, inventa per Zarate il gol dell'illusorio 3-2. L'ingenuità di Salcedo costa carissima alla squadra di Sousa, che lascia a Sarri e a Gabbiadini l'occasione del definitivo 3 pari dal dischetto.
Sousa deve rinunciare ad Ilicic, influenzato, oltre a Borja Valero e Gonzalo Rodriguez: Cristoforo trequartista, Bernardeschi e Chiesa sulle fasce dietro Kalinic; in difesa Tomovic centrale assieme ad Astori, con Salcedo terzino destro. Sarri conferma Zielinski al posto di Allan, con Diawara davanti alla difesa. Mertens centravanti con Insigne e Callejon ai lati.
In avvio è chiaro l'intento del Napoli di fare la gara, con la Fiorentina di Sousa che non riesce praticamente mai ad impensierire il fraseggio degli ospiti. I partenopei sono efficaci nel giro palla e vanno vicini al vantaggio in un paio di occasioni: Insigne ci prova dapprima dalla distanza, con Tatarusanu che devia in due tempi, poi è Hamsik lanciato a rete da un ottimo filtrante di Diawara a non trovare il controllo. Con il passare dei minuti la viola mette la testa fuori dal guscio: Vecino approfitta dal limite di una corta respinta di Chiriches, ma non inquadra la porta difesa da Reina. Dopo qualche minuto di stallo è il Napoli a mettersi in mostra per un ottimo scambio in mediana che libera Mertens al limite dell'area: il belga apre per Callejon, il cui destro lambisce il palo.
Gli azzurri fanno le prove tecniche per il gol del vantaggio, che arriva al minuto venticinque: la difesa della viola si chiude a riccio, ma Insigne la punisce con un destro a giro di clamorosa bellezza dai trenta metri. La Fiorentina accusa il colpo e non riesce ad organizzare una reazione degna di tal nome: Chiesa prova a scuotere i suoi, ma Albiol è pronto nell'anticipare Kalinic.
La squadra di Sarri approfittano della scarsa lucidità in pressione dei gigliati per coglierli di sorpresa in transizione: con quattro passaggi di fila Hamsik lancia Callejon, che appoggia di prima per l'accorrente Zielinski; il polacco finta di destro e calcia di sinistro, con Tatarusanu che si salva in qualche modo. Kalinic prova a sfruttare uno dei rari disimpegni errati dei partenopei, ma il suo mancino è fuori misura. Lo stesso croato rischia l'espulsione prima dell'intervallo, ma viene graziato da Tagliavento.
Anche agli albori della ripresa è sempre Chiesa l'uomo più pericoloso della Fiorentina: il figlio d'arte salta Ghoulam ed impegna Reina che blocca in due tempi. Risponde il Napoli, ma in maniera sterile senza rendersi pericoloso, con la viola che rispetto al primo tempo è decisamente in partita: Kalinic si procura una punizione pericolosa sulla trequarti, che Bernardeschi sfrutta per impattare nel punteggio complice la deviazione decisiva di Callejon.
I partenopei stentano a ritrovare il bandolo della matassa, con i viola decisamente meglio messi in campo da Sousa. La pressione dei toscani è efficace, con l'asse italiano Chiesa-Bernardeschi a creare i maggiori problemi alla difesa ospite. Nel peggiore momento della squadra di Sarri è sull'asse mancino che il Napoli sfiora il vantaggio: Ghoulam pennella per Mertens, che gira di prima intenzione ma trova l'opposizione di Olivera sulla linea di porta.
L'occasione galvanizza i partenopei, che approfittano dello svarione di Tomovic per tornare avanti nel punteggio: il centrale non stoppa la sfera, Mertens gliela soffia e batte Tatarusanu da posizione defilata. Nemmeno il tempo di esultare che Bernardeschi s'inventa il gol del pareggio: l'azzurro prende palla a metà campo, salta Zielinski e, dai trenta metri, fa partire il mancino che bacia il palo e si insacca per il due pari.
La nuova parità non frena la voglia delle due squadre di portare a casa l'intera posta in palio. Ghoulam trova ancora Mertens in area di rigore, ma Tatarusanu stavolta lo anticipa; dalla parte opposta è sempre Chiesa, scatenato, a mettere in soggezione l'algerino, ma Reina controlla centralmente. Le squadre si spaccano in due tronconi, con gli innesti di Sousa che fanno la differenza. Il Napoli soffre la posizione di Bernardeschi, che crea ancora una volta per il taglio di Zarate: l'argentino, con il destro a volo, è precisissimo e batte Reina per il sorpasso viola.
Il gol taglia le gambe agli ospiti e infonde fiducia e serenità ai padroni di casa, che non sembrano soffrire l'arrembaggio del Napoli. Gli azzurri tuttavia non demordono e con Mertens conquistano allo scadere un preziosissimo calcio di rigore (errore gravissimo di Salcedo) che Gabbiadini realizza con glaciale freddezza a fil di palo per il definitivo pareggio.