Reina 6 - Una gara da spettatore, impegnato soltanto in rarissime occasioni nelle quali si fa trovare pronto e reattivo nel primo tempo. Gestisce con personalità l'ordinaria amministrazione, comandando il reparto da leader assoluto. Non può nulla nel finale su Jimenez.
Hysaj 6.5 - Non era facile svolgere i compiti sia in fase di copertura su Cervi e, al contempo, offrire manforte a Callejon nelle folate offensive. L'albanese è sempre presente, puntuale sia in spinta che in chiusura.
Albiol 6 - Un voto che è aritmeticamente la media tra la gara da sufficienza piena che lo spagnolo gioca fino al minuto 87 e quello che accade nel finale, quando la sua disattenzione concede il gol della bandiera al Benfica mortificando una prova fino ad allora senza alcuna sbavatura.
Koulibaly 6.5 - Il solito muro invalicabile. Ci mette il fisico, la tecnica e, da qualche gara oramai, anche la testa. Il muro d'ebano napoletano senegalese sfiducia il passaggio di qualsivoglia avversario dalle sue parti. Come per lo spagnolo compagno di reparto, commette una sola sbavatura, ad inizio gara, che gli costa l'ammonizione: giallo che però non condiziona la sua partita. Altro segnale di crescita.
Ghoulam 7 - Meglio, molto meglio in fase propositiva, dove mette in costante soggezione la retroguardia lusitana costringendo praticamente sempre il diretto rivale a seguirlo fino alla bandierina. Nel primo tempo soffre qualcosina di troppo, ma nella ripresa cambia volto alla sfida, con Sarri che sottolineerà il suo lavoro a fine gara, dando anche all'algerino i meriti di un predominio territoriale che sfocia quasi sempre dalla sua parte. L'assist, al di là la discesa libera di Mertens, per il raddoppio, porta la sua firma.
Allan 6.5 - Puntuale e preciso in fase di rottura. Quello il lavoro che gli si chiede più di ogni altra cosa. Il Napoli non soffre quasi mai, ed il motivo è da ricercare nell'oscuro lavoro che il brasiliano, in coppia con il guineano accanto, svolgono a centrocampo. Una diga invalicabile, che consente agli ospiti di non arretrare quasi mai il baricentro dell'azione. Meno bene in fase di disimpegno, con qualche errore di troppo in fase di appoggio, ma glielo si concede volentieri.
Diawara 6.5 - Sciolto e disinvolto come sempre, il centrocampista dalle splendide speranze del Napoli, che tuttavia paga lo scotto dell'emozione nel primo tempo. Le sue giocate sembrano ritardate sempre di qualche secondo, complice la densità di popolazione nella trequarti lusitana, ma anche un pizzico di tensione nelle sue corde. E' fisiologico pagare dazio nella gara più importante della sua giovanissima carriera. Scende in campo però con la solita personalità e con carattere da campione assoluto, che gli consente di chiudere in ogni dove alle spalle di Hamsik prima e di Allan poi. Indispensabile.
Hamsik 6.5 - Meno propositivo del solito il capitano slovacco, che non ha quasi mai bisogno di mettersi in proprio per spaccare in due la gara. Stenta a trovare la posizione giusta nel primo tempo, ma riesce in ogni caso a rendersi fondamentale in fase di disimpegno, quando il suo Napoli soffre le sporadiche folate offensive del Benfica sulla sinistra. Fornisce manforte a Ghoulam e soprattutto rilancia l'azione con efficacia e lucidità. Poco deciso stavolta sotto porta; (dal 72' Zielinski 6 - poco tempo per incidere. Ci mette però grinta e voglia, lotta su ogni palla come se fosse l'ultima. Entra bene in partita senza pagare lo scotto dell'emozione in una notte storica).
Insigne 7 - Il Magnifico è tornato. Lo si vede nella convinzione delle sue giocate, nella voglia di andare quasi sempre a prendersi il pallone per decidere lui le giocate della squadra. Ha voglia, smania all'idea di mandare in porta Callejon: lo spagnolo stavolta non lo ringrazia a dovere, ma la sua gara è impeccabile. Attacco ma non solo: sacrificio, inoltre, per il napoletano che rincorre il terzino avversario fino alla sua trequarti. Lo spirito e l'abnegazione che Sarri gli chiedeva: Lorenzo risponde presente nella notte più importante della stagione; (dall'80' Rog 6 - Rompe il ghiaccio anche in Champions League il talentino croato, che con la presunzione dei migliori si va a prendere la palla e subisce falli a ripetizione sfruttando l'irruenza e la frustrazione degli avversari. Dieci minuti di buona presenza, segnale che su di lui ci si può puntare).
Gabbiadini 5 - Dopo l'esaltante prestazione contro l'Inter, fatta di tanti piccoli fattori positivi, il centravanti si spegne al Da Luz, probabilmente frustrato dopo aver avuto un paio di ghiottissime occasioni nel primo tempo. Cicca la conclusione sull'invito dalla destra di Callejon, approccia mentalmente in maniera debole l'assist dello spagnolo in avvio di ripresa. Dopo gli errori, crolla mentalmente, non riuscendo più a far salire la squadra come dovrebbe e vorrebbe. Impalpabile; (dal 57' Mertens 8.5 - aveva il compito non facile di spaccare in due la gara e, nonostante Sarri lo inserisca da centravanti e non nel congeniale ruolo da esterno, Dries risponde a modo suo: l'inerzia la sposta lui, con il movimento ad andare incontro alla palla che attira tre difensori del Benfica; il tacco per Callejon è la fotografia di un campione che quando vuole le sfide le decide così. In mezz'ora mette a soqquadro la difesa dei lusitani, prendendosi il proscenio a dieci dal termine: finta, slalom, bacio al palo. Titoli di coda).
Callejon 8.5 - Quanti Callejon ci sono in campo? Domanda che il popolo partenopeo si è sempre chiesto dall'arrivo a Napoli dell'ex Real. Callejon spinge, Callejon alleggerisce, Callejon prende falli sulla trequarti, fa salire la squadra ed aiuta Hysaj in fase difensiva. Lo ritrovi a chiudere le azioni difensive del Benfica in diagonale ed un attimo dopo è dalla parte opposta ad offrire linee di passaggio che molti umani possono soltanto - o nemmeno - immaginare. L'oro di Napoli, in questo momento, è lui: sempre in disparte, sempre all'oscuro di tutto. In apparenza.
Sarri 8 - Questa vittoria è la sua. L'aveva studiata così. L'aveva immaginata così. Il suo Napoli risponde in maniera netta e perentoria alle critiche dell'ultimo periodo. Il successo sull'Inter l'antipasto, prima di scrivere la storia con la pietanza principale: gli azzurri dominano al Da Luz, con le idee, con mentalità e personalità da grande. C'è tanto, da migliorare, ovviamente, sotto tanti punti di vista, ma il suo Napoli è sempre bello e piace oltremodo. Ci aggiunge il tocco di classe, quello che tutti si aspettano: legge la gara in anticipo, la modella a suo piacimento, la spacca nel momento decisivo. Se il Napoli scrive la storia, il merito è anche dei protagonisti, se non soprattutto suo. Impeccabile.