E' un Napoli bello e splendente quello che si impone con merito e personalità al Da Luz di Lisbona, ottenendo in un solo colpo vittoria e primato. Dopo un primo tempo equilibrato, condizionato dall'importanza della posta in palio, gli azzurri si sciolgono nella ripresa complici le confortanti notizie provenienti da Kiev e, dopo l'ingresso in campo di Mertens, approfittano delle disattenzioni difensive del Benfica per sigillare il primo posto nel girone. Il folletto belga spacca in due la partita, assistendo Callejon per il vantaggio prima di mettersi in proprio nell'occasione del raddoppio. Superfluo il gol di Jimenez nel finale. Festeggia Sarri a fine gara, con il suo Napoli agli ottavi di Champions League.
Vitoria preferisce Raul Jimenez, in coppia con Guedes, a Kostas Mitroglu davanti a tutti. In porta Ederson, linea a quattro con Luisao e Lindelof a centro, Semedo e Almeida sugli esterni. Fejsa davanti alla difesa, mentre Pizzi, Cervi e Salvio agiranno alle spalle del duo di punta. Sarri sceglie Hysaj e Ghoulam ai lati di Albiol e Koulibaly al centro della difesa. Allan accanto a Diawara e Hamsik. Davanti, spazio a Gabbiadini al centro dell'attacco, con Insigne e Callejon ai suoi lati. Mertens parte dalla panchina.
Avvio di fisiologico studio, con le squadre che non si sbilanciano più di tanto. E' il Napoli ad iniziare con maggiore fluidità in fase di impostazione, anche se l'enorme densità fatta dai lusitani nella propria trequarti non facilita il compito di Hamsik e compagni. La squadra di Rui Vitoria mette la testa fuori dal guscio rompendo il ghiaccio al decimo, ma l'uscita di Reina spegne i bollenti spiriti del Da Luz sugli sviluppi di un corner. Guedes è l'uomo che crea maggiori problemi alla retroguardia partenopea, che legge con difficoltà la posizione dell'attaccante di movimento di casa: da un suo cross dalla destra, Raul Jimenez anticipa Albiol ma gira a lato. Il Benfica prende progressivamente campo e fiducia, ma si espone alle ripartenze fulminee del Napoli: Hamsik non trova Gabbiadini, ma mostra le lacune dei lusitani. Lo slovacco cinque minuti dopo calcia sul suggerimento di Insigne, ma sulla respinta di Ederson l'attaccante bergamasco è in offside.
La gara vive di strappi. Il pericolo è dietro l'angolo ed un doppio errore di Hamsik e Ghoulam offre l'opportunità a Jimenez di punire Reina, ma il messicano calcia a lato. Lo spagnolo chiude in angolo sul diagonale di Guedes, con il Napoli che soffre tremendamente sull'out mancino. Dalla parte opposta gli ospiti si lasciando preferire: è Callejon che si libera perfettamente nello spazio e, dopo uno splendido suggerimento di Insigne, centra per Gabbiadini che non è deciso sotto misura. Il Benfica alleggerisce la pressione con un paio di conclusioni dalla distanza, che non risultano pericolose per Reina. La squadra di Sarri si scioglie alla distanza complice anche il corposo vantaggio ucraino a Kiev: Callejon sfiora il vantaggio con un mancino velenoso che Eduardo controlla in due tempi. Vacilla la difesa di casa, presa d'infilata anche da Gabbiadini: il mancino del bergamasco sembra risolutore, ma l'estremo difensore portoghese salva i suoi.
L'avvio di ripresa del Napoli è confortante, di personalità. Callejon sfugge alla marcatura di uno spaesato Almeida in due occasioni rendendosi molto pericoloso: Gabbiadini non approfitta del suggerimento dello spagnolo in primis, poi è l'ex Real a calciare a lato con lo stinco un'altra invenzione di Insigne dalla sinistra. I ritmi non sono indemoniati, con gli ospiti che si fanno preferire in interdizione e fraseggio. I due cambi, con Guedes e Gabbiadini che lasciano il campo, mutano l'inerzia della sfida: Mertens è subito protagonista con il tocco felpato che libera Callejon alle spalle della difesa; implacabile il tocco sotto dell'iberico che manda in vantaggio gli azzurri, meritatamente. Contrariamente alle attese i lusitani non si scuotono e la reazione allo svantaggio stenta ad arrivare. Un Rui Vitoria imbufalito prova a sfruttare i cambi a sua disposizione per sconquassare i suoi, ma è il Napoli a legittimare: Insigne cerca la palombella vincente dal limite, ma Eduardo controlla.
Con la forza della disperazione, negli ultimi venti minuti di gara, Il Benfica si riversa nella metà campo del Napoli. I partenopei abbassano notevolmente il baricentro dell'azione, con Diawara che si erge a protagonista in fase di rottura. Mertens non punge in contropiede, annaspando tra le maglie di Luisao e Lindelof. Pizzi ci prova da fermo, ma la mira è leggermente imprecisa con Reina che controlla. Il Napoli è padrone del campo e, qualche minuto più tardi, chiude definitivamente i giochi: Ghoulam, instancabile, va via sulla sinistra, serve a rimorchio Mertens che dopo la finta ed il dribbling su Luisao bacia il palo con il destro ed insacca. Il gol taglia definitivamente le gambe ai padroni di casa e fa uscire dal match anche gli azzurri: Albiol regala il gol della bandiera a Jimenez, prima del triplice fischio finale che sancisce la vittoria dei partenopei dopo tre minuti di recupero.