Oltre al danno anche la beffa. Il Cagliari torna da Pescara con meno punti rispetto a quelli auspicati dal suo allenatore in conferenza stampa e, soprattutto, con tutta probabilità, con una squalifica di una giornata per Davide Di Gennaro. Il centrocampista è stato infatti espulso alla mezz'ora del primo tempo del match contro gli abruzzesi, costringendo la sua squadra a chiudersi in difesa per resistere agli attacchi e alla superiorità numerica degli avversari.
Per Rastelli, quindi, ecco l'ennesima assenza in un centrocampo già massacrato dagli infortuni (Joao Pedro, Ionita...) durante la stagione. Il tecnico rossoblu si troverà di fronte ad alcune possibilità per sopperire all'assenza dell'ex centrocampista del Vicenza. Analizziamole insieme.
Panagiotis Tachtsidis: sulla carta, il greco rappresenta la soluzione più logica. Il ragazzo è pienamente recuperato dall'infortunio alla caviglia destra rimediato durante una partita con la nazionale ellenica ed ha una gran voglia di riprendere il suo posto in mezzo al campo. Spirito da combattente, gran senso tattico e della posizione, capace quasi sempre di trovarsi nel cuore dell'azione, ma con un'eccessiva lentezza di pensiero che spesso lo porta a tardare l'esecuzione e, di conseguenza, a perdere un tempo di gioco. Il rischio è quindi quello di vederlo letteralmente ingabbiato dalle tre mezze punte del Napoli del calibro di Insigne, Hamsik e Callejon.
Simone Padoin: la sua assenza a Pescara ha pesato e non poco, specie dopo il rosso a Di Gennaro. Nella vittoria contro l'Udinese era stato spostato in cabina di regia durante il primo tempo proprio al posto di Di Gennaro, scelta poi risultata vincente. Non è un regista naturale, ma la sua polivalenza e la sua e tenacia, unite a giocate di grande intelligenza, lo portano ad essere elemento fondamentale per la squadra di Rastelli. Decisamente più rapido di Tachtsidis e Munari, potrebbe rappresentare una soluzione da non scartare.
Gianni Munari: lento, forse anche più di Tachtsidis, ma Rastelli si fida ciecamente di lui. A Verona, contro il Chievo, lo ha schierato dall'inizio in una posizione che per certi versi ha ricordato quello che un tempo veniva chiamato centromediano metodista. In poche parole, fare da scudo davanti alla difesa e cercare di limitare il trequartista avversario, quasi del tutto dispensato da ogni compito di impostazione della manovra. Opzione plausibile ma non appropriata per un match come quello di Napoli.
Nicolò Barella: sarebbe una scommessa, forse un azzardo. Il giovane centrocampista sardo ha dimostrato gran velocità di gamba e di pensiero, oltre a tanta grinta e a degli educatissimi piedi. Molto probabile vederlo comunque titolare, dietro le due punte, a fianco di un mediano oppure in cabina di regia. Starà a Rastelli decidere.